Il super Zenit di Mancini punta al trono di Carrera
Club di San Pietroburgo con Paredes e Driussi lancia la sfida ai campioni dello Spartak. Oggi l’esordio al confine con la Cina
Il prologo al campionato russo, iniziato ieri, è stata la Supercoppa nazionale giocata venerdì e si è ripreso da dove si era terminato: con Massimo Carrera in festa. Dopo lo scudetto di maggio, il suo Spartak ha battuto 2-1 i cugini del Lokomotiv, grazie anche alle buone prove di Salvatore Bocchetti in difesa e dell’ex milanista Luiz Adriano in attacco: è stato proprio il brasiliano ad aprire le marcature nei supplementari. Carrera di nuovo osannato dai tifosi, che stravedono per il loro condottiero, in questa seconda stagione sarà affiancato da due connazionali nello staff, Attila Malfatti come collaboratore tecnico e Giorgio D’Urbano nel ruolo di preparatore atletico. Ma la pattuglia italiana nello Spartak va oltre: c’è anche il cuoco friulano Walter Dri nonché la nutrizionista Sara Fabris, ex Udinese. E poi il preparatore dei portieri Gianluca Riommi.
SFIDA MANCINI È ancora più italiano lo Zenit di San Pietroburgo, una città segnata in ori-
gine dalle presenze italiane in architettura, e non solo. Roberto Mancini è il secondo tecnico italiano del club dopo Luciano Spalletti ed è chiamato a ripetere l’impresa dell’uomo di Certaldo, ovvero vincere lo scudetto russo al primo tentativo. Con Mancini ci sono gli assistenti Fausto Salsano e Angelo Gregucci, il preparatore dei portieri Massimo Battara, i preparatori atletici Ivan Carminati e Andrea Scanavino. Lo Zenit è il grande favorito del torneo. Lo dicono i bookmaker, lo dicono i media russi, lo dicono quasi tutti in Russia. Leandro Paredes, proveniente dalla Roma, e Sebastien Driussi, arrivato dal River Plate, sono i rinforzi più importanti. I due nazionali russi, Erokhin e Poloz, sembrano rinforzi pesanti anche loro, più l’esperto centrocampista Noboa, ex-Rubin e Rostov. E non finisce qui perché si parla di altri stranieri in arrivo. Si fanno tanti nomi da Murillo a Brozovic a Bonifazi. Intanto parte proprio stamattina l’avventura russa di Roberto Mancini. Alle ore 10 italiane lo Zenit debutta quasi al confine con la Cina, a 9 ore e 7 fusi orari da San Pietroburgo. È la neo promossa SKA Khabarovsk la prima avversaria in campionato. L’anno scorso lì a Khabarovsk ci lasciò la pelle, anche se in Coppa di Russia, lo Spartak di Carrera, quindi la prima e storica trasferta di Mancini in terra russa si preannuncia insidiosa.
LE AVVERSARIE Lo Zenit è la grande favorita, lo Spartak è chiamato al difficile compito di ripetersi, senza, per ora, rinforzi dell’organico. Finora è arrivato solo il difensore serbo Petkovic, mentre Carrera ha perso per 6 mesi uno dei suoi uomini migliori, il duttile Roman Zobnin, da poco operato ai crociati in una clinica di Roma. C’è il solito Cska, con il suo organico quasi immutabile da anni e senza tanto budget a disposizione, e non va dimenticato il Rubin Kazan, che con il ritorno in panchina del santone Kurban Berdyev potrebbe creare grattacapi alle tre di sopra. Da segnalare il fresco passaggio, dal Rostov al Rubin, del promettente iraniano Azmoun cercato da tanti club stranieri. Ma l’intrigo più importante sul mercato interno riguarda la punta russa Fyodor Smolov, l’attaccante attualmente più forte della nazionale russa. Potrebbe lasciare il Krasnodar per lo Spartak Mosca o per lo Zenit. Il derby italiano, insomma, è già cominciato, e presto si giocherà anche sul campo: il 6 agosto, alla quarta del campionato, c’è già Zenit-Spartak. Ci sarà da divertirsi.