Mantova: Serie A sfiorata e Juve k.o. Poi solo le macerie
Dai sogni con Lori al fallimento fino ai proprietari mordi e fuggi: ora tre gruppi per sperare nella D
La Serie A sfiorata nella sfortunata notte di Torino del 2006, la storica vittoria casalinga contro la Juve nella stagione successiva, il Martelli gremito a cullare il sogno dello sbarco nella massima serie. Sono fotogrammi della storia recente del Mantova, che ha avuto negli anni 60 il suo culmine con il Piccolo Brasile di Sormani, Nelsinho e Zoff. Ora i tifosi si ritrovano con un pugno di mosche dopo aver assistito impotenti all’agonia della squadra, che nella prossima stagione non sarà alla partenza di una Serie C che capitan Caridi e compagni avevano difeso sul campo. Brutto film che nessuno in città avrebbe voluto rivivere 7 anni dopo quel 2010 in cui, tra debiti e calcioscommesse, finì rovinosamente l’epoca legata al patron Fabrizio Lori.
PASSAGGI DI MANO La rinascita del calcio cittadino in quel frangente viene affidata a una cordata di imprenditori mantovani con a capo il presidente Bruno Bompieri. Questa squadra ha il merito, ripartendo dalla Serie D, di centrare subito il ritorno nei professionisti. L’impatto con la Lega Pro però porta i primi scricchiolii: molti soci abbandonano, Bompieri e pochi altri proseguono, ma vogliono passare la mano. Inizia un lungo tormentone che, ogni estate, lascia col fiato sospeso la tifoseria. Tra cordate, soci e nuovi presidenti in viale Te è un succedersi di personaggi che tra promesse disattese, scelte tecniche e gestionali avventate tutto fanno meno che dare un futuro stabile. Questo, mentre la squadra riesce a conservare sul campo il professionismo. Fino all’arrivo dei bresciani di SDL, società bresciana di consulenza finanziaria con a capo Sandro Musso e Serafino di Loreto. I soci mantovani escono definitivamente di scena e a gennaio le quote finiscono ai romani Marco Claudio De Sanctis ed Enrico Folgori. La squadra si salva, ma la stagione termina con calciatori e dipendenti senza stipendi. Da venerdì il Mantova non esiste più, ora non resta che provare a ripartire dalla Serie D. Il sindaco Mattia Palazzi si è già interessatosi in Federazione per la disponibilità del titolo sportivo e si è attivato per indire da domani un bando pubblico. I partecipanti non mancheranno: si parla di un gruppo rappresentato dall’ex calciatore Dario Bonetti, dell’imprenditore modenese Massimo Salvioli e del mantovano, già manager della Nazionale cantanti, Gianluca Pecchini.