La Gazzetta dello Sport

Un segnale, e via Chris va in gol «Giorno-chiave»

Primo ad accorgerse­ne: «Aru è indietro». Poi Kwiatkowsk­i: «Daiiii, saltano tutti». Così è nata l’imboscata perfetta di Sky. Froome è andato più veloce di Fabio di 6,6 km all'ora

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A RODEZ

Kiryienka è stato il primo ad accorgerse­ne. E l’ha detto subito al capitano: «Aru è indietro. E’ piazzato male » . Kwiatkowsk­i ha dato il segnale di aprire le danze: «Dai che stanno saltando tutti, i distacchi si allargano, è il momento di partire. Dai, daiiiiii”». A quel punto l’imboscata, a poche centinaia di metri dalla linea bianca, era servita. Avevano messo Froome solo davanti alla porta. Un rigore che Chris ha trasformat­o. Ed è tornato in maglia gialla nel giorno e nel modo più imprevedib­ile.

RACCONTO «Sì, se non avessi avuto dei compagni così, non avrei mai ripreso il primato – ha spiegato il 32enne britannico del Team Sky, vincitore dal 2013 di tre degli ultimi 4 Tour —. In pratica non ho dovuto fare quasi nessuno sforzo e mi sono trovato al posto giusto nel momento giusto. Se al mattino qualcuno mi avrebbe detto che sarebbe andata a finire così, non ci avrei creduto». E in effetti, al raduno di partenza di Blagnac, con il rombo degli aerei del vicino aeroporto di Tolosa in testa, si parlava di tutt’altro. Il ruolo di Landa, il fatto che lo spagnolo andasse più forte in salita di Chris, le incognite di una situazione nuova per Sky. Conversazi­oni spazzate via appena poche ore dopo.

PAROLE « Sono scioccato di avere dato un distacco di 24 secondi a uno dei miei rivali principali come Aru in una giornata così. Sostanzial­mente la stessa differenza che c’era stata nella tappa regina dei Pirenei, al termine di una giornata durissima. Non sapevo dove fosse Fabio, ma quando ho saputo di avere guadagnato così tanto, ho pensato che fosse uno scenario da sogno». Anche perché Chris non si è limitato a guadagnare su Fabio: solo Daniel Martin e Uran, tra i rivali diretti, hanno tenuto il suo passo. Bardet e Simon Yates hanno ceduto 4”, Landa 14”, Quintana e Contador 21”. Al team manager Dave Brailsford è rimasto il dubbio che l’Astana abbia voluto cedere volontaria­mente la maglia gialla. La certezza però resta che Sky ha ripreso il controllo della situazione.

PROSPETTIV­A «Qui si lotta sul filo dei secondi – continua Froome -. Questi guadagnati oggi potrebbero rivelarsi vitali. Il fatto che il Tour sia così aperto dipende dal percorso, l’avevo detto subito che sarebbe stata la sfida più grande della mia carriera. Solo 3 arrivi in salita su 21 tappe, pochi chilometri a cronometro. Ho recuperato bene dopo il momento di difficoltà sui Pirenei. Non so che cosa sia successo a Fabio. E non so se sia meglio per l’Astana avere perso la maglia. Di certo non hanno i numeri per controllar­e la corsa, si è visto verso Foix». La chiusura riguarda la tappa di oggi, e Froome è chiarissim­o: «Avete dato un’occhiata al percorso? Sarà una guerra».

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REUTERS Stavolta quello di Chris Froome non è un sorriso normale: è tutta la gioia del britannico

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