Bianconi lancia il Setterosa contro il maestro Pavlidis
Con il Canada l’azzurra sfida il suo tecnico all’Olympiacos: «Ci sfottiamo da mesi»
Una vigilia condita da incontri speciali. L’incrocio casuale con Fiorello in un circolo sportivo, la visita del piccolo Matteo al Centro federale di Ostia: «Un bimbo che conoscemmo un anno fa al Policlinico Gemelli, dov’era ricoverato. Ci ha portato una bandiera tricolore con la scritta “Setterosa nel mio cuore”. Come si fa a non emozionarsi?». Così, verso l’esordio mondiale, Roberta Bianconi e le azzurre hanno vissuto l’ultima intensa settimana: oggi, subito dopo la colazione, la sfida che inaugura il torneo è proprio Italia-Canada. «È davvero il caso di dire che non vedo l’ora di scendere in acqua. I giorni che precedono un grande evento sono sempre snervanti» dice una delle nostre tiratrici scelte. Dalla potenza del suo braccio dipenderà molto del nostro destino, lo sanno bene tutti i portieri che si è ritrovata contro: per 2 anni di fila, la Len ha eletto Bianconi miglior giocatrice d’Europa. Nel 2015 e 2016: «Il bis è stato più inaspettato e gradito».
AMICI CONTRO Se Roberta è diventata sempre più brava, tanto merito è del c.t. Fabio Conti e del tecnico che la allena dal 2014 all’Olympiacos, Haris Pavlidis. Insieme, hanno vinto tre campionati e un’Eurolega (nel club greco milita anche Giulia Emmolo). «Al pari di Fabio, al di là della preparazione, una persona molto attenta ai rapporti umani». Ma il destino ha voluto metterli contro, perché Pavlidis guida pure la Na- zionale canadese. «Da quando ci sono stati i sorteggi, cinque mesi fa, continui sfottò. È sempre lui il primo a fare battute, io sto al gioco... Quanto alle nostre avversarie, non c’è dubbio che ci renderanno la vita difficile. Stanno crescendo, come dimostra l’argento del mese scorso in World League. Prima puntavano sul nuoto e sulla forza fisica, Pavlidis le ha rese più disciplinate tatticamente». Accanto al greco, in panchina, c’è Cora Campbell, italiana d’adozione: giocò a lungo nel nostro campionato e ha sposato Giuseppe La Delfa, dirigente dell’Orizzonte Catania da cui ha avuto due figli, Tomas e Lucas. È il match chiave del girone, quello che può valere l’accesso ai quarti senza passare dagli ottavi, considerando che Brasile e Cina non fanno paura. «Stiamo bene e ci presentiamo qui per salire sul podio, non siamo argento olimpico per caso. Ma dietro agli Stati Uniti c’è una lunga lista di pretendenti oltre a noi: dall’Ungheria alla Russia, dall’Australia alla Spagna». Rispetto a Rio, quattro cambi: Federica Lavi, Sara Dario, Domitilla Picozzi e Valeria Palmieri al posto di Laura Teani, Francesca Pomeri e delle veterane Tania Di Mario e Teresa Frassinetti. «Perdiamo qualcosa in esperienza, ma ci sentiremo tutte più responsabilizzate».
IL FUTURO Figlia d’arte (papà Renato giocò a Recco, la loro città), ex sincronetta, col Setterosa dal 2009, Roberta ha pubblicato su Facebook una frase dello scrittore e filosofo Ralph Waldo Emerson: «Fai sempre quel che hai paura di fare». «Sto decidendo il mio futuro, certe scelte sono difficili. Ad Atene sono stata meravigliosamente e ci lascio un pezzo di cuore. Però ormai la strada è segnata: torno in Italia». Deve soltanto scegliere la destinazione, la prima a volerla è il Padova campione d’Italia. Il suo ultimo tatuaggio risale ad agosto, tornando da Rio si fece marchiare i cinque cerchi. Il prossimo potrebbe essere legato a una medaglia mondiale, chissà. «Facciamo così: se vinciamo l’oro, cambio colore dei capelli. Promesso».