La Gazzetta dello Sport

BRIDI E TOCCI: L’ITALIA DELLE FACCE DI BRONZO

Mondiali: 10 km e tuffi

- Stefano Arcobelli INVIATO A BUDAPEST (UNGHERIA)

Il bronzo rock della sparring partner nella 10 km olimpica. La medaglia stregata e attesa da sempre da Rachele Bruni ai Mondiali finisce ad Arianna Bridi, al ritmo dei Greenday e degli AC-DC, tanto per dire che la trentina in quanto ad agitazione ci marcia. Impaziente, s’era svegliata di notte, e ha trovato la gemma più bella, ex aequo anche se dalle immagini si vede chiarament­e che lei ha toccato prima della brasiliana Anna Marcela Cunha. Sul podio ci sale pure Samantha Arevalo, ragazza dell’Ecuador che s’allena con Arianna e Rachele agli ordini di Fabrizio Antonelli, e la vincitrice francese Aurelie Muller, allieva di Lucas e squalifica­ta ai Giochi di Rio.

ASTUZIE Un anno dopo, la Bruni passa dall’argento a questo 5° posto che aggiunge poco alla sua carriera («Ho sbagliato tattica nel 2° giro e l’ho pagata alla fine»), mentre vale tantissimo per la trentina rivelatasi nella gara di Caldonazzo e trasferita­si due anni fa per imparare le astuzie del mestiere proprio dalla toscana. La Bruni agli 8 km era seconda dietro Arianna: le azzurre sognavano la doppietta. «Ma Rachele si rifarà – prova a consolarla la neo medagliata – ci metterà anco- ra più rabbia e grinta, senza di lei non avrei potuto fare tutto questo. Resta un’ispirazion­e per me».

PER PAPÀ Scavando nel filo di Arianna si scopre un confronto tanto intenso con papà Marino «Lui all’inizio non credeva in me – ricorda – ma cosa nuoti, vai a zappare. E io sì, dopo il nuoto. Poi si è ricreduto, ha visto i primi risultati». Non ha potuto vivere questa gioia, essendosen­e andato in cielo un anno fa, dopo aver aspettato il ritorno della figlia da un collegiale in Sudafrica. «Se n’è andato nel gennaio del 2016, sono tornata il giorno prima che morisse. Mi ha aspettato per salutarmi. Ora starà piangendo di gioia in cielo. Per spronarmi mi diceva di andare a zappare l’orto di casa; lui contadino ed elettricis­ta. Se sono diventata un’atleta forte è anche per merito suo, che mi ha insegnato la dedizione per il lavoro. La mascotte che ho conquistat­o è il regalo per mia nipote che ha compiuto in questo giorno 4 anni. E se un paio di anni fa mi avessero detto che sarei stata bronzo mondiale a Balaton non ci avrei creduto». Poi ricorda il trasferime­nto da Trento a Roma, in caserma: «Ci sono le condizioni ideali per allenarsi bene, non mi manca nulla. Non sono andata a Roma per fare la turista». E non è nata «per fare il nuoto in piscina, con le mie fibre muscolari e il battito cardiaco, non potevo che fare la fondista». Ha dovuto risolvere un problema fisico prima dei Mondiali, è partita nelle retrovie ma non s’è disperata e ha tenuto, ormai matura per arrivare lontano: le vittorie in Coppa del Mondo non sono arrivate per caso. «Negli ultimi 500 metri ho stretto i denti, non avevo più energie ma non potevo mollare sul più bello. Ora spero anche nella 25 km, e la medaglia di Sanzullo mi ha dato una grande carica». Gode ancora il c.t. Giuliani che la convocò perché nelle giovanili faceva risultati da grande: «Ha una frequenza di bracciata molto bassa ma di incredibil­e efficienza anche non ha grande cambio di ritmo. Con due ragazze così volevo persino di più, tatticamen­te si poteva far meglio ma siamo in linea: siamo 2 su 2, e non è finita!». E Antonelli chiosa: «Sono entrambe da 10».

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LAPRESSE Arianna Bridi, 21 anni, nuotatrice trentina trasferita­si a Roma per allenarsi
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