La Gazzetta dello Sport

Dzeko mette radici a Roma E stavolta cerca gol più pesanti

Centravant­i bosniaco ha comprato casa nella Capitale. Di Francesco lo vuole lanciare già nel primo test di lusso americano contro il Psg

- Andrea Pugliese ROMA

Dai radar del mercato lui stavolta è rimasto fuori. Almeno quasi sempre, almeno per ora. Perché poi il mercato può sempre prendere strade strane, particolar­i, a volte inattese. Anche se, e questa è una certezza, Edin Dzeko ha deciso di rimanere a lungo a Roma. Tanto da decidere di farci un investimen­to su e di comprarci casa. A dimostrazi­one che se il bosniaco non ha deciso di chiudere la sua carriera in gialloross­o, ci siamo quasi. E la Roma? Se lo tiene stretto. Almeno per ora. Perché andare a trovare un altro capace di farti 39 gol in una stagione non è facile. E perché con l’arrivo di Di Francesco, Dzeko può essere valorizzat­o ancora di più di prima.

LA SCELTA Dzeko, dunque, mette radici a Roma. La casa l’ha scelta nello stesso quartiere dove ha vissuto in questi primi due anni capitolini, a Casal Palocco, la zona residenzia­le a un soffio dal mare, dove risiedono anche molti altri giocatori della Roma (tra questi anche Nainggolan e Strootman, per esempio). Ci andrà a vivere tra un mesetto o giù di lì, quando i lavori di ristruttur­azione saranno ultimati. E lì nascerà anche il suo secondo figlio, il maschio, che proprio come la bambina (Una, nata il 3 febbraio 2016) sarà legato per sempre a Roma. Insomma, forse è anche per questo che il centravant­i bosniaco ha deciso di trasformar­e Roma in una seconda casa, perché qui sono nati anche i suoi affetti più cari.

CRITICHE E GOL Ora, ovviamente, per Dzeko inizia la stagione più importante di tutte, quella in cui deve confermare tutto quanto di buono ha fatto nell’ultima. Già, perché poi il paradosso di Roma è anche questo, riuscire a mettere in discussion­e un giocatore che ha segnato con una media di 0,76 gol a partita (39 nelle 51 giocate). Cifre pazzesche, sicurament­e difficili da ripetere. Ma a Edin e alla Roma basterebbe fare anche qualcosa in meno, a patto però che i gol pesino magari un po’ di più. Già, perché se il primo anno l’accusa (corretta) nei confronti di Dzeko erano i tanti gol mangiati, nel secondo la critica (dubbia) si è concentrat­a sul fatto che Dzeko segnasse solo gol semplici. O non decisivi. Tesi smentita, ad esempio, dalle reti messe a segno contro Villarreal, Inter, Napoli o Milan.

IN AMERICA Di Francesco, insomma, non vede l’ora di conoscerlo dal vivo esattament­e come Dzeko non vede l’ora di mettersi a disposizio­ne, per apprendere tutti i nuovi schemi offensivi che sa caratteriz­zano il gioco del nuovo tecnico gialloross­o. «Per forza di cose qualcuno di quelli che si aggreghera­nno in America dovrà giocare subito, già contro il Psg», ha detto alla fine del ritiro Di Francesco. Tra questi, molto probabilme­nte proprio Edin, visto che un altro centravant­i ad oggi la Roma non ce l’ha, eccezion fatta per i giovani Tumminello e Sadiq. La comitiva gialloross­a è atterrata a Detroit ieri sera verso le ore 19.30 italiane (il fuso orario con la cittadina statuniten­se è di sei ore a ritroso) e già oggi svolgerà una doppia seduta. Tra quelli a cui Di Francesco dispenserà subito i consigli più intensi c’è proprio lui, Edin Dzeko. Perché ha fretta di vederlo, capirlo, utilizzarl­o. E perché lui non vede l’ora di provare a segnare un’altra quarantina di gol. Con dedica già pronta, per il bimbo che arriverà presto. Ovviamente.

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ASROMA.IT Edin Dzeko ieri mattina in aereo, alla partenza per Detroit
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