La Gazzetta dello Sport

Delirio Dea In 10.000 a saltare per l’Euro-Atalanta «Una grande sfida»

- Guglielmo Longhi INVIATO A BERGAMO

Comincia Bastoni, chiude Papu Gomez, il capitano. Presentazi­one all’americana, si dice in questi casi: lo speaker chiama il giocatore, che va sul campo, applaude chi lo applaude e prende posto accanto agli altri. E invece è una presentazi­one bergamasca, molto bergamasca. Perché i tifosi della curva hanno srotolato uno striscione che ricorda «il fuoco che ha illuminato le mura della nostra città», quelle mura che sono appena state riconosciu­te dall’Unesco patrimonio dell’umanità. E perché Antonio Percassi, il presidente, ricorda in dialetto che certi cori gli fanno venire la pelle d’oca. Ecco l’Atalanta che torna in Europa dopo 26 anni, un mantra collettivo che si ripete da settimane. In 10mila allo stadio, il doppio rispetto a un anno fa. Gente che sfida il caldo e che personaliz­za gli slogan («Cornelius sfonda la rete!», «Toloi spaccagli le gambe!»), corpi bianchi, sudaticci e pieni di entusiasmo. Ma si fa questo e altro per la Dea. Come spiegare altrimenti che gli abbonament­i hanno già sfiorato quota 6.770 (300 solo ieri) e

CALDARA RESTA UN ALTRO ANNO QUI SONO CURIOSO PER CORNELIUS

ANTONIO PERCASSI PRESIDENTE DELL’ATALANTA

quasi certamente supererann­o i 10.872 del 2016-2017?

PERCASSI URLA Entrano in ordine alfabetico: Freuler, Gosens, Kurtic che si è fatto biondo… E infine il Papu col figlio Bautista al seguito. Poche parole che spiegano tutto: «Uno spettacolo vedervi». Poi tocca allo staff tecnico e infine a lui, il Gasp. «Salta con noi», gli chiede la curva. E lui obbedisce, saltelland­o un po’ imbarazzat­o. Poi l’a.d. Luca Percassi, poi papà, anche lui con regolare maglietta nerazzurra. Corricchia e dà il 5 a tutti, mentre lo stadio si riempie della musica dei Queen. Ai tifosi urla: «Stateci vicini!» e fa impression­e vedere il pacato presidente che si trasforma in un arruffa-popolo. Chiusa la festa e aspettando la partitella, riordinerà così i suoi pensieri. Sul Papu: «Abbiamo temuto di perderlo, ma il rinnovo è un segnale importante». Su Gasp: « E’ il nostro top player». Sul futuro: «L’Europa League è una grande occasione per migliorare la società e scoprire cosa c’è fuori dall’Italia. Ma se ci salviamo io sono strafelice». Sui nuovi: «Sono curioso di vedere cosa sa fare Cornelius, ma anche gli altri mi hanno impression­ato fin dal primo allenament­o». Su Caldara: «Mi spiace per la Juve, ma anche se ha venduto Bonucci lui resterà un altro anno qui». Sul mercato: «Mi sembra che siamo a posto, vedremo più avanti se possiamo ancora rinforzarc­i, e dove. De Roon? Non credo che torni». Sui rischi di una dolorosa caduta: «Sarà difficile confermarc­i, perché ora ci conoscono tutti. Ma ci proviamo».

GASP EUROPEISTA Finito l’allenament­o (si riprende domani nel ritiro di Rovetta), Gasperini si associa all’euforia presidenzi­ale: «E non dimentichi­amoci che anche cominciare dagli ottavi di Coppa Italia è un successo». Il tecnico si conferma però più europeista del suo datore di lavoro: «Dobbiamo fare bella figura, abbiamo faticato così tanto per arrivarci…».

Il presidente Percassi: «Passare il confine ci migliorerà, ma sarò felice della salvezza... E’ Gasp il top player, Papu qui un bel segnale»

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 ?? MAGNI ?? In alto Gian Piero Gasperini, 59 anni, in mezzo a Luca e Antonio Percassi. Qui sopra il saluto del Papu Gomez col figlio Bautista
MAGNI In alto Gian Piero Gasperini, 59 anni, in mezzo a Luca e Antonio Percassi. Qui sopra il saluto del Papu Gomez col figlio Bautista
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