E’ un Destro da k.o. Il Bologna se la gode
L’attaccante segna a raffica: 7 gol in 2 giorni. Donadoni: «Ha fame ed è più convinto». E c’è pure il Di Francesco show
E’tutta un’altra storia. Un anno fa di questi tempi correva da solo a bordo campo. Con una caviglia che lo tormentava. Ora è l’uomo copertina di un Bologna tutto bollicine. Mattia Destro ha iniziato la stagione a suon di gol. Un poker nella gara di esordio contro lo Sciliar e una tripletta ieri contro i dilettanti del Virtus Acquaviva. Sette centri in due giorni. Niente male.
L’UOMO IN PIÙ Ma non è solo una questione di gol. Il centravanti del Bologna dimostra di saper far reparto da solo allargandosi per favorire gli inserimenti dei centrocampisti (bene Taider e Nagy), accorcian- do per dialogare nello stretto con uno scatenato Falco e, naturalmente, riprendendo il suo posto in mezzo all’area quando è chiamato a finalizzare. Ieri ha segnato di testa, di potenza e con un tocco di rapina. Niente di strano. Lui ha qualità oltre che senso del gol. Dopo essersi un po’ perso per strada, adesso Destro si candida a una stagione da protagonista. Giusto nell’anno del Mondiale, con la speranza di mettere in difficoltà il c.t. Ventura al momento delle convocazioni. E questo Bologna, che promette di cercare subito la verticalizzazione e che mira a sondare sulle corsie esterne, gli garantirà palloni buoni in dosi industriali da capitalizzare nel migliore dei modi. Per ora arrivano i complimenti del suo allenatore. Roberto Donadoni non lesina gli elogi al «nuovo» Destro: «E’ fondamentale il fatto che abbia cominciato la preparazione in gruppo. Si vede che ha tanta fame di calcio, che è più convinto. E’ importante che Mattia abbia trovato subito la via del gol. Per un attaccante anche le reti in amichevole hanno un valore. Tutti i nostri attaccanti, in queste prime due esibizioni, hanno cercato la porta invece di girare larghi e concludere da lontano. Un segnale positivo. L’anno scorso abbiamo avuto problemi in fase conclusiva, dobbiamo diventare più concreti. E Destro sarà una pedina preziosa».
L’ALTRO DI FRANCESCO Un anno fa di questi tempi Federico Di Francesco era tornato dal prestito al Lanciano. Donadoni lo ha fatto crescere con calma durante il periodo di avvicinamento al campionato. Per poi lanciarlo strada facendo. Dodici mesi dopo il gioiellino del Bologna non è più una speranza, ma una certezza. E che certezza. Si vede dalla personalità con la quale sta in campo anche in quello che è poco più di un allenamento. Donadoni, contro l’Acquaviva, lo propone nel secondo tempo. Di Francesco realizza una tripletta e dialoga con grande facilità con Poli (schierato nell’inconsueta posizione di trequartista) e Verdi. Proposti alle spalle del gigante Petkovic. Il talento rossoblù è ora pronto a compiere l’ultimo salto di qualità.
L’AMICHEVOLE La seconda amichevole dei rossoblù finisce con una pioggia di reti, 17 a 0. Da segnalare un leggero affaticamento muscolare per Okwonkwo uscito dopo una quindicina di minuti dopo aver confezionato due assist e una serie di interessanti accelerazioni. Donadoni chiude elogiando Poli: «Nelle due amichevoli l’ho utilizzato da centrocampista centrale e da trequartista. La sua duttilità può diventare un valore aggiunto. Valencia, invece, è ancora un po’ acerbo per un centrocampo a due. Ma è giovane. Ha tempo per imparare».
HA INIZIATO LA PREPARAZIONE IN GRUPPO: È FONDAMENTALE ROBERTO DONADONI ALLENATORE BOLOGNA