Che Kuchina Due metri per incantare anche Padova
La russa tenta i 2.08, la Trost conferma l’1.94 di Lille. Howe e Dal Molin si fermano
Masha non tradisce: gareggia ogni tre giorni, viaggia come una trottola, non può non essere stanca, ma all’appuntamento coi due metri risponde sempre presente. Anche all’Euganeo, dove la signora Lasitskene, meglio nota come Kuchina, il nome da signorina, illumina un 31° meeting di Padova grandi firme e grande pubblico. Mariya fatica: commette un errore addirittura a 1.85 e due a 1.96. Ma poi, con quell’azione tanto fluida, è perfetta a 1.98 (dove si arrampica anche la polacca Kamila Licwinko) e a 2.00, per la 10a volta di un magico 2017. Fa quindi porre l’asticella al 2.07 dello stagionale. Fa un nullo e, esagerata, chiede 2.08. Al 2° tentativo le manca un soffio per avere successo. Applausi. Anche ad Alessia Trost che torna a 1.94 come nell’Europeo a squadre di Lille: è dal 2013 che, all’aperto, non fa meglio. Nemmeno le altre attese protagoniste deludono: Allyson Felix, miss eleganza, vince in 200 in 22”80 con -1.0 m/s (peccato per il rettilineo sempre contro vento): « Tornerò » , promette. Laura Muir, con una pregevole progressione, domina i 1500 in 4’05”01. E Katerina Stefanidi fa 4.72 con l’asta, record del meeting.
In chiave azzurra arrivano alcuni ulteriori risultati positivi. Su tutti il 2’00”82 negli 800 di Yusneysi Santiusti. La cubana di Padova, semifinalista ai Giochi 2016, gioca in casa e centra il minimo per i Mondiali di Londra (2’01”00), sfuggitole per soli 4/100 a inizio giugno a Praga. Il passaggio della portacolori dell’Assindustria è veloce (da 57”5) e, con un bel finale, chiude terza in scia a big come Wilson ed Almanza. Missione compiuta. Piace pure Kevin Ojiaku che, nel lungo vinto dal 18enne cubano Juan Miguel Echevarria con un 8.34 appena ventoso (+2.3), arriva a 7.95, con anche un 7.91 oltre norma e un 7.88. Nella carriera solo una volta, con l’8.20 di maggio a Torino, è andato oltre. E Joao Bussotti, quinto nei 1500, con 3’37”33, resta a 21/100 dal personale. Qui, però, cominciano le note negative. Perché Andrew Howe – seguito a bordo pedana da Fabrizio Donato, che ora collabora anche con Dariya Derkach – dopo un 7.59 e due nulli, nella rincorsa del quarto tentativo, si infortuna alla caviglia sinistra operata due volte «Dalla fitta avvertita – dice – ho temuto per il tendine, ma è tutto attaccato...». Male, nei 110 hs, va anche a Paolo Dal Molin, al rientro dopo tanti problemi. Il poliziotto, dal 2014, ha gareggiato solo con un estemporaneo 14” 50 nell’aprile 2016. Ma, complice un fastidio a un adduttore, incoccia nel primo ostacolo e finisce a terra: «Spero si tratti solo di uno stiramento» spiega.
A proposito di azzurri: mentre torna d’attualità la possibile naturalizzazione della sprinter statunitense Hannah Cunliffe, comincia oggi l’ultima settimana utile per ottenere i pass iridati. Mercoledì, con Tamberi a Colonia, Fassinotti rientrerà a Liegi per poi riprovarci venerdì a Orvieto (Re correrà a Rieti). Sempre venerdì, a Montecarlo, toccherà alle due 4x100, sabato, a Heusden, alla 4x400 maschile e domenica, in altura al Sestriere, in un meeting di soli salti d’estensione, a Randazzo, Greco e Strati.