La Gazzetta dello Sport

Festa Tocci «Medaglia costruita con Lyuba»

Il cosentino sul podio da 1 metro è guidato dall’ucraina Barsukova

- BUDAPEST s.a. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un tuffo al sud, a Cosenza, e scopri l’incredulit­à. Puoi trovare ogni giorno Giovanni Tocci allenarsi in mezzo ai ragazzini che lo fanno per gioco, e vogliono imparare come quando lui aveva 14 anni e 4 mesi. Oscar Bertone, all’epoca allenatore delle giovanili girava l’Italia in cerca di talenti, lo seguiva anche di domenica, e a un certo punto gli annunciò che aveva trovato in Ucraina l’allenatric­e giusta: Lyubov Barsukova. Di domenica, il ragazzo di Calabria, ora a 22 anni si prende un bronzo da un metro con un solo precedente azzurro, a Melbourne 2007 grazie a Christophe­r Sacchin. All’ultimo tuffo, il doppio e mezzo ritornato raggruppat­o, Tocci è agile ed elegante come neanche un cinese e raccoglie 82.15 punti. E’ il colpaccio che vale la medaglia, è il punteggio che serviva per lasciarsi dietro Patrick Hausding e Mike Hixon, bronzo due anni fa Kazan. Ora il terzo al mondo è il ragazzo di Calabria, a 1 punto dall’argento e a 4 dall’oro dei cinesi. Un’enormità.

EMOZIONI Tania Cagnotto tremava in tribuna ma era sicura che il ragazzo di Calabria non avrebbe fallito: «Sono troppo felice per lui, ha saputo cogliere la grande occasione, non era facile tuffarsi dopo il tedesco e l’americano. Uno così forte di fisico e testa non è facile trovarlo». Lei ha pure ballato in tv con lui. Al ragazzo di Calabria mancano 4 esami in lingue e culture moderne: per liberare la mente prima di arrivare a Budapest ha preso 27 in spagnolo e trovato la chiave dopo le mancate medaglie europee a Kiev, un mese fa. Quando il tabellone ha acceso i 444.25 punti del bronzo, s’è genuflesso, ha baciato terra e non voleva staccare la testa, neanche all’arrivo di Lyuba. «Ma cosa ho fatto?». E’ stato una scena bella, semplice e coinvolgen­te per l’Italia che già sabato aveva esultato per lo stesso bronzo in rosa di Elena Bertocchi. «Per me è un oro questa medaglia».

TERRESTRE E’ il primo dei terrestri, se consideria­mo i cinesi di un’altra dimensione. «L’esultanza? Lyuba mi diceva di alzarmi, ma non riuscivo a parlare. Sì, ho chiesto a Tania come si fa ad aspettare 24 ore una finale, mi ha detto di stare tranquillo perché in fondo è un allenament­o della mente e il terrore è sparito. A Bolzano mi aveva detto di pensare a piccole e poche cose e ha funzionato: in finale non ho avuto timore dei grandi avversari, non mi sono disperato dopo il 6° posto a metà gara. Questa medaglia la incornicer­ò tra le bandiere di Singapore e Brasile, per i Giochi giovanili e Olimpiade. Dopo questa medaglia comincio a pensare a Tokyo 2020, il programma c’è già». Lo rafforzerà con Lyuba, che si racconta: «Quando arrivai a Cosenza sapevo dire solo ciao, quante imitazioni ho fatto, quanti presalti facevo fare, arrivavo a casa sfinita. Con Giovanni siamo cresciuti insieme, lui è bravo, vuole sempre capire ogni cosa che fa, è nervoso se non riesce a farle bene». Se vinci la prima medaglia mondiale davanti a mamma Liberata e papà Gabriele, una casalinga e un operaio dentro un «bell’insieme vincente di squadra» fa un certo effetto. Il pescatore subacqueo ha pescato il bronzo dell’incredulit­à.

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REUTERS Giovanni Tocci, 22 anni, frequenta la facoltà di Lingue e culture moderne
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