Mediaset non molla Premium: «Calcio decisivo»
Presentata la nuova stagione: «Da qui a fine agosto oltre 100 partite in diretta, siamo vivi!», dice il direttore Brandi
«Ci saremo. Quando la Lega sarà pronta col nuovo bando, faremo la nostra offerta. Premium non può stare senza la Serie A, ma anche il calcio italiano non può reggersi senza Premium». Parola di Marco Leonardi, a.d. di Mediaset Premium. Il messaggio è forte, chiaro e suffi- cientemente realista: la pay tv resiste (dopo qualche ripensamento, forse) e rilancia a partire dall’offerta-sport. «Premium non è morta, anzi è ancora più viva» dice Yves Confalonieri, direttore dei contenuti. Lo stato maggiore dei canali a pagamento di casa Berlusconi, così, riunisce la stampa per sciorinare numeri convincenti. Una crescita del 22% sull’anno precedente, uno share dell’1,22% nel prime time, con 12 gare di A e 11 di Champions oltre il milione di spettatori. L’offerta per la stagione 2017-18 rimane poderosa (seppure pagata carissima) con la Champions in esclusiva e le gare delle otto grandi di Serie A arricchite dai diritti accessori e senza più fare un minimo accenno a possibili intese con Sky. Ma anche la finestra estiva si preannuncia molto ricca: «Oltre cento partite in 40 giorni. Non si smobilita» insiste Alberto Brandi, direttore di Premium Sport. Da oggi tutta l’International Champions Cup (si inizia alle 13.20 con Milan-Borussia Dortmund e domani con Bayern-Arsenal), il 29 luglio la Supercoppa france- se, poi quella europea, i playoff di Champions League del Napoli e il ritorno del Milan nel preliminare di Europa League.
GIOVANI E SOCIAL Cambia molto, però, il parterre dei volti in studio. Basta Sandro Piccinini (sarà il telecronista della partita di Champions in chiaro su Canale 5), basta Maurizio Pistocchi e basta Micaela Calcagno (torna a Italia 1). «Su Piccinini e Pistocchi sono girate solo fake news — assicura Confalonieri —. Restano con noi, vanno solo a fare altre cose. Mediaset non licenzia i suoi giornalisti». L’intento dichiarato, quello di sperimentare un racconto del calcio più moderno e social, «con meno polemiche fini a se stesse». Spazio a una squadra giovane con Sandro Sabatini « chioccia » ( in studio per la Champions con Eleonora Boi), il ritorno di Ciro Ferrara tra gli opinionisti, Callegari e Pardo primi telecronisti e un Arrigo Sacchi meno presente, mentre si studia un programma della domenica sera - Domenica Premium - che sia una lettura della settimana, «con qualche novità di peso». E lo spauracchio della tv della Lega? «In linea teorica ci sta, ma è molto difficile riuscirci in dieci mesi» dice Leonardi. Difficile non impossibile.