La Gazzetta dello Sport

Oro e pregiudizi Minisini-Flamini, è storia «Dedicato a Lampedusa»

Primo titolo mondiale per l’Italia nel sincro. Vittoria nel duo misto con un esercizio ispirato ai migranti: «Porteremo la medaglia sull’isola». E Boy Giorgio: «Anche gli uomini ai Giochi»

- Stefano Arcobelli INVIATO A BUDAPEST (UNGHERIA)

EBoy Giorgio si prese il mondo. L’oro con Manila nel programma tecnico? Cose da pazzi, cose mai viste nel nuoto sincronizz­ato italiano: neanche agli Europei, dove al massimo l’Italia s’era spinta sino all’argento. Cose coraggiose, poi: ispirarsi a un tema così delicato e divisivo come lo sbarco degli immigrati a Lampedusa non è solo un urlo che trascende la vita di tutti, ma ha implicazio­ni suggestive quanto rischiose. Giorgio Minisini ne ha parlato con la partner Manila Flamini, con lo staff di Patrizia Giallombar­do, il regista teatrale Enrico Zaccheo, il compositor­e Michele Braga, e ha dato il suo sostegno convinto e deciso che il messaggio coraggioso avrebbe emozionato e sbalordito. Una coraggiosa metafora della vita da eseguire in 2’19”: prima del tuffo, Boy Giorgio prende in braccio una profuga ferita se non morta per salvarla dalla disperazio­ne, riportarla alla vita. Il sorriso a volte forzato di chi nuota nel sincro stavolta rompe un tabù.

TEMA AZZECCATO Boy Giorgio dice che non vuole essere considerat­o l’erede del carismatic­o detentore americano Bill May, il cui rock’roll con la partner di origine nipponica Spendlove, è sembrato sotto ritmo, pagato solo col bronzo in una finale a 10 (4 coppie in più del 2015), ma certo l’incidenza che avrà per proseguire la battaglia verso la promozione olimpica, ha il suo volto fresco e sereno di iridato che sognava di partecipar­e da bambino ai Mondiali e poi di vincerli. Li ha vinti, rumorosame­nte, con quei gesti mimati dagli avvitament­i, i barracuda al suono dei tamburi africani. Un esercizio che ha sfondato il muro dei 90.2979 punti grazie ai quali la coppia russa Kalancha-Maltsev resta d’argento come a Kazan 2015. Il doppio salto, l’incredibil­e balzo lo ha compiuto Boy Giorgio, ben sorretto da una Flamini impeccabil­mente sincronizz­ata persino negli sguardi, non solo nei movimenti. Boy Giorgio lo ha giudicato anche papà Roberto (9.3 di voto, «se fosse stato disonesto lo avrebbero tolto dalla finale») ma tutto l’esercizio è applaudito: il Duo misto azzurro è nettamente superiore. E, del resto, soltanto una schiaccian­te supremazia tecnica avrebbe potuto rivoluzion­are uno sport prigionier­o delle gerarchie: la Russia resta la più decorata e completa potenza della disciplina che fu (Los Angeles ‘84) di Esther Williams, ma per una volta la scon- fitta è giusta e dà margini e un colpo di credibilit­à di questo sport.

L’IRRUZIONE L’irruzione di Boy Giorgio, un romano di Ladispoli sempre molto lucido oltreché molto forte, contribuis­ce a sconvolger­e le rigide classifich­e. Da quel primo bronzo iridato con Manila 2 anni fa, lui s’è consolidat­o e non s’è mai arreso all’idea che se 73 ita-

 ?? AFP ?? LO SPETTACOLO DEL DUO AZZURRO Da sinistra il duo azzurro Manila Flamini, 33 anni, e Giorgio Minisini, 21, in una fase subacquea e aerea del loro esercizio e poi sul podio con l’oro: i due atleti romani gareggiano per le Fiemme Oro
AFP LO SPETTACOLO DEL DUO AZZURRO Da sinistra il duo azzurro Manila Flamini, 33 anni, e Giorgio Minisini, 21, in una fase subacquea e aerea del loro esercizio e poi sul podio con l’oro: i due atleti romani gareggiano per le Fiemme Oro
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