Il «Settevecchio» stronca Francia e virus: «Superata l’emergenza»
In porta tra Volarevic, 40 anni, e Tempesti, 38. Ora c’è l’Ungheria
Le gerarchie, mai come in questo caso, sono poca cosa. Perché Goran Volarevic è più allenato di Stefano Tempesti, ma il totem pratese resta il miglior portiere del mondo. Al debutto mondiale, dopo i giorni dell’emergenza virus, Sandro Campagna sceglie di affidarsi inizialmente all’italo-croato e negli ultimi 4’22” lancia pure l’ultimo innesto: «Dedichiamo questa vittoria ai tre che hanno dovuto dare forfeit», dice Stefano dopo lo squillante 18-9 con cui gli azzurri doppiano la Francia. Un avvio promettente, prima della supersfida con l’Ungheria che può valere l’accesso diretto ai quarti.
CARATTERE Gara sempre sotto controllo, giocate a tratti spettacolari, terzo tempo straripante ( 7- 1), splendide controfughe, 5 gol per lo scatenato Di Fulvio, bella prova in superiorità numerica (9 su 13). «Unica pecca, l’uomo in meno. Ma è comprensibile, considerando anche la novità tra i pali. I ragazzi si sono mossi con sicurezza» spiega soddisfatto il c.t. Che torna così sulla vigilia agitata e sull’esclusione di Gallo, Del Lungo e Velotto: «Sono stati momenti difficili. Dovevamo prendere decisioni pesanti in breve tempo, mentre preparavamo i bagagli, ma abbiamo gestito la situazione con freddezza. Questo gruppo possiede carattere e qualità morali». Lo sottolinea pure Bruna Rossi, la storica preziosa psicologa della Nazionale: «Altre volte abbiamo fatto i conti con qualche emergenza e siamo sempre riusciti a contrastarla. Penso all’Olimpiade di Rio, quando Aicardi si ruppe il naso all’esordio con la Spagna e Bodegas disputò le ultime partite con una mano malconcia».
AMARCORD I giovani portieri di talento, per fortuna, non mancano alla pallanuoto italiana (da Nicosia a De Michelis), ma nei grandi eventi l’esperienza conta eccome. «È questo il motivo per cui Campagna ha pensato a me. E se posso dare un contributo anche fuori dalla vasca, tanto meglio. Felice di essere qui: a distanza di un anno, ho ritrovato una squadra piena di entusiasmo» dice Tempesti, all’ottavo mondiale, 38 anni compiuti il 9 luglio. Volarevic, suo compagno anche nella Pro Recco, ne ha fatti 40 il 2 aprile. Sono i giocatori più anziani del torneo, fieri della solida longevità. «Non mi sono mai posto il problema di essere il titolare o meno. Mi spiace per Del Lungo, ha fatto una stagione fantastica e nelle ultime settimane era in forma: è molto merito suo se abbiamo vinto l’argento in World League» osserva Goran. Nato a Pola e cresciuto nello Jug Dubrovnik, argento europeo con la Nazionale biancorossa nel 2003, ha messo radici in Italia e disputò con gli azzurri anche gli Europei 2012 chiusi al 4° posto. «Per quante stagioni ancora giocherò? Una, credo. E se lungo la strada mi ritroverò di fronte alla Croazia, nessuna emozione. Ormai ci sono abituato. Quanto a Stefano, mi piace ricordare che cosa accadde agli Europei 2001, a Budapest: s’infortunò alla vigilia e venne richiamato Attolico. Anche lui aveva 38 anni, parò fantasticamente». Il Settebello vinse l’argento dietro alla Jugoslavia. La prima medaglia di Campagna da c.t.