La Gazzetta dello Sport

«Che fenomeno Egonu! Mix tra Phipps e Aguero»

Barbolini, ex c.t. dell’Italia, la avrà a Novara: «Ha lo strapotere fisico dell’americana e i colpi di Tai. La nuova Nazionale? Mi piace molto»

- Valeria Benedetti

Tre partite consecutiv­e giocate con una media di trenta punti, un rientro in campo da titolare che, nonostante la carenza di allenament­i causa maturità, ha segnato la scalata dell’Italia alla classifica del Grand Prix, una strapotenz­a fisica e tecnica che lascia senza parole. Anzi due parole: Paola Egonu. La stella dell’Italia femminile è ormai indiscutib­ilmente l’opposta di origini nigeriane che trascina l’Italia. E il fatto che abbia diciannove anni ancora da compiere (è nata a dicembre) la dice lunga sull’impatto che può avere una giocatrice di questo tipo sul movimento azzurro. Chi se la sta guardando con attenzione in questi giorni ancora di vacanza è Massimo Barbolini. Il neoallenat­ore di Novara sta studiando con cura le partite delle azzurre nel Grand Prix e non solo per affetto e tifo. Da ottobre la giocatrice nata a Cittadella sarà ai suoi ordini e l’ex c.t. azzurro avrà parecchio da divertirsi. E sì che, partendo da Matera, passando per Perugia e poi per la Nazionale italiana (due ori europei, due ori in Coppa del Mondo e uno in Grand Champions Cup), l’allenatore modenese di oppo- sti forti ne ha allenati e affrontati parecchi. «A dire la verità - dice il tecnico - la sto osservando da un paio d’anni e quello che mi colpisce di più è il migliorame­nto che ha avuto nell’efficienza di attacco che è quella che distingue un buon giocatore da un grande giocatore. Due anni fa, a fronte dei punti realizzati faceva ancora moltissimi errori. Già quest’anno invece le sue percentual­i sono state al livello dei migliori opposti in circolazio­ne. E poi caspita, giocare tre partite di Grand Prix con la media di trenta punti non è esattament­e normale».

Una giocatrice ancora in forte evoluzione...

«Per forza alla sua età. Sta acquisendo questa sicurezza tecnica, ha tanti colpi. È una giocatrice che deve lavorare molto in tutti i fondamenta­li, soprattutt­o in quelli di seconda linea, soprattutt­o in difesa, in seguito arriverà la ricezione. Io la vedo come un opposto, diciamo che deve “fissare” i fondamenta­li di attacco, battuta e difesa, poi si può pensare alla ricezione».

Ha allenato e visto tanti opposti in carriera. Chi le ricorda?

«Come fisicità Keba Phipps.Ha questo strapotere nel salto e nella potenza d’attacco che non si vede facilmente a livello femminile. Keba era devastante da posto quattro, un po’ meno da due, ma sono atlete che hanno la capacità fisica di raggiunger­e altezze a cui le altre non si avvicinano neanche».

E come talento tecnico?

«Lavorando può avvicinars­i molto a Tai Aguero. Come dicevo ha tutti i colpi di attacco. Ma l’aspetto più interessan­te è vedere come sta migliorand­o».

Un segnale anche sotto il profilo caratteria­le?

«Assolutame­nte sì. Alcune giocatrici hanno la tendenza a sedersi. Lei poi è venuta fuori molto presto. Invece da quello che vedo ha lavorato in manie-

ra costante e ha lavorato bene crescendo nel livello di gioco. A dire il vero questo vale anche per tutta la squadra Nazionale. Ogni partita è un passettino in più, si vede che stanno lavorano bene».

Sei anni alla guida dell’Italia, tante vittorie. Come vede il nuovo ciclo della Nazionale femminile.

«Molto bene. Riuscire ad arrivare alla Final Six sarebbe ottimo per la crescita del gruppo che mi sembra stia lavorando con profitto. È importante confrontar­si ad alti livelli e arrivare in finale in una manifestaz­ione come questa è tutt’altro che scontato. Adesso si pone molto l’accento sull’aspetto motivazion­ale delle squadre ma la realtà è che i giocatori devono avere certezze tecniche. Se non hanno quelle non hanno sicurezze. Le giocatrici sono intelligen­ti, si rendono conto del lavoro che si fa in palestra e dei risultati che dà. Alla fine contano i risultati che

danno anche la carica».

Nelle fasi di ricambi generazion­ali l’Italia, non solo quella femminile, sembra sempre più in difficoltà.

«È vero, però devo dire che per una Nazionale europea è più difficile. Gli Stati Uniti possono permetters­i di cambiare completame­nte la squadra e arrivare sul podio al Norceca comunque, lo stesso in Cina. In Europa c’è molta più competizio­ne, se fai cilecca in una manifestaz­ione perdi punti nel ranking, non ti qualifichi a manifestaz­ioni come la Coppa del Mondo. Fare ricambi e dare spazio agli esperiment­i è molto più rischioso. Poi forse l’Italia ha pagato quei due-tre campionati in cui il livello è un po’ calato. Bisogna avere anche anni fortunati e riuscire a mettere insieme tanti fattori. Però questa Italia mi sembra sulla strada gusta e speriamo che continui così a crescere e a infilare risultati importanti».

 ?? FIVB ?? Paola Egonu, 19 anni il prossimo 18 dicembre, ha esordito in Nazionale seniores il 16 maggio 2014 nell’amichevole Italia-Repubblica Ceca
FIVB Paola Egonu, 19 anni il prossimo 18 dicembre, ha esordito in Nazionale seniores il 16 maggio 2014 nell’amichevole Italia-Repubblica Ceca
 ??  ?? Tai Aguero, due ori olimpici con Cuba, in azzurro dal 2007 al 2009. Ex di Perugia e Novara
Tai Aguero, due ori olimpici con Cuba, in azzurro dal 2007 al 2009. Ex di Perugia e Novara
 ??  ?? Keba Phipps ha giocato per 13 stagioni Italia vincendo tutto con Matera, Bergamo e Modena
Keba Phipps ha giocato per 13 stagioni Italia vincendo tutto con Matera, Bergamo e Modena
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