Caso scarpe: via Zaytsev, anzi no
1In mattinata l’atleta rispedito a casa. In serata ci sarebbe stato un riavvicinamento
Dall’esplosione del caso Fipav-Zaytsev, alla discesa in campo di Giovanni Malagò come mediatore della vicenda fino al nuovo capitolo con colpo di scena nella serata. Non c’è pace per la Nazionale italiana in questa tribolata estate che, dopo una World League complicata (la peggiore della storia con 2 vittorie e 7 sconfitte), si trova a gestire il caso Zaytsev: nella mattinata di ieri l’azzurro è stato rispedito a casa – a due anni circa di distanza dalla cacciata di Rio de Janeiro 2015 durante le finali di World League quando Zaytsev, Travica, Sabbi e Randazzo furono esclusi per motivi disciplinari prima di riportare Ivan in azzurro sotto la nuova gestione del c.t. Chicco Blengini – anche se sembra poi ci sia stato un leggero passo indietro. L’ESCALATION Dopo la fumata bianca di Giovanni Malagò che mercoledì scorso aveva prodotto la «pace» tra le parti e la nuova disponibilità dello Zar a provare delle Mizuno, lo schiacciatore di Perugia venerdì è arrivato in ritiro a Cavalese pronto a provare nuove calzature più vicine alle sue esigenze: sostanzialmente delle scarpe da basket. Per due giorni – sabato e domenica – l’atleta avrebbe provato due modelli di scarpe e sembrerebbe che al termine di entrambe le giornate di lavoro siano sopraggiunti problemi fisici: prima un’infiammazione a entrambi i tendini d’Achille e poi un problema bilaterale al malleolo. Dopo la giornata di riposo lunedì l’atleta si sarebbe ripresentato ieri in palestra e dopo la seduta di pesi mattutina sarebbe arrivata la comunicazione. A consegnare la lettera di «congedo» all’atleta è stato il team manager al termine dell’allenamento. A darne notizia per primo proprio Giovanni Malagò al termine della Giunta Coni. «Mi dispiace, speravo e pensavo che le cose fossero sistemate. Ci avevo messo la faccia su richiesta della federazione – ha sottolineato Malagò –, invece ho parlato adesso col presidente, non si è trovata la soluzione sull’utilizzo di queste scarpe tra sponsor tecnico federale e quello personale dell’atleta». Con il presidente federale Bruno Cattaneo che rincara la dose: «Ivan Zaytsev è un grande atleta, un patrimonio della pallavolo italiana. C’è in me tanto dispiacere e tanta amarezza, ma certe cose non si fanno: nella vita bisogna essere leali, per me la lealtà è una cosa importante».
LE SUE PAROLE Una doccia fredda per l’atleta che a metà pomeriggio, prima di lasciare il ritiro di Cavalese facendo ritorno verso Roma, ha rilasciato una breve dichiarazione: «Non trovo le parole per descrivere la sensazione che sto provando. E’ davvero una situazione in cui non avrei mai pensato di potermi trovare. Ora sto andando a casa a riabbracciare la mia famiglia ma mi sento di fare un grande in bocca al lupo ai compagni e al tecnico Blengini perché io mi sento sempre parte di questa squadra». Un apparente punto finale in una storia che ha visto l’atleta tenere anche un basso profilo per evitare eventuali strascichi federali con il rischio concreto di una eventuale squalifica.
COLPO DI SCENA In serata il possibile colpo di scena, o semplicemente un gesto cautelativo della Federazione. Sembra che all’atleta sia arrivata una comunicazione che in parte si rimangia le precedenti. Ovvero l’aazzurro verrebbe invitato a tenersi comunque pronto con Mizuno che si impegnerebbe ad apportare nuovi correttivi alle scarpe per venire incontro alle esigenze del giocatore. Se tutto ciò venisse confermato sarebbe una bella notizia in chiave Europeo. Non va infatti dimenticato che il 25 agosto, praticamente tra un mese, è in programma l’esordio europeo dell’Italia contro la Germania allenata da Andrea Giani. Ci sarebbe la necessità di tornare a concentrarsi sul campo da gioco. Nella speranza di avere anche Zaytsev a disposizione per capire in quale ruolo – opposto o schiacciatore – può rendere al meglio in azzurro. L’impressione è che non è ancora stata scritta la parola fine alla telenovela estiva del volley italiano.