Il piano Jankto: «Bene a Udine, ma non sempre»
Il ceco: «Ho vissuto un anno speciale, però sono ambizioso e voglio fare altre esperienze». Oggi test con l’Huddersfield
Dal castello di Praga a quello di Udine. Jakub Jankto, ventunenne mezzala di qualità e quantità, prossimo prodotto da esportazione della multietnica Udinese, non sente differenze. Ha fatto più fatica ad abituarsi a mangiar sano nel ritiro dell’Udinese: «Da noi in Repubblica Ceca non si mangia sano, si mangia diverso, voi mangiate in modo molto sano». Eppure voi le avete suonate ai fenomeni italiani dell’Under 21... Salvo poi buttare via tutto con la Danimarca. «Dovevamo vincere quella partita, non è andata bene. Ma l’Europeo è stata una bella esperienza anche se non ho segnato». Cinque gol in serie A, come l’anno prima in B ad Ascoli, Jankto guarda avanti. Nella stagione che può proiettarlo tra i big e in una big. Oggi sarà protagonista in un’amichevole vera in Inghilterra con l’Huddersfield, neopromossa in Premier.
Chi l’ha colpita all’Europeo Under 21?
«Bellerin il terzino spagnolo e Arnold il capitano centrocampista tedesco».
Neppure un italiano?
«Non mi ha colpito nessuno. Anche se i vostri erano forti».
Lei è esploso nello scorso campionato: se l’aspettava?
«No. Se qualcuno in settembre mi avesse detto che avrei giocato tanto segnando 5 gol in A non ci avrei mai creduto. Con Iachini forse non ero pronto, Delneri mi ha fatto crescere”.
E ora si ritrova qui come punto di riferimento dell’Udinese.
«Alt. Il mercato è appena iniziato, non sappiamo mai cosa succede. Ma all’Udinese sto bene, ho trovato continuità. E la città è piccola, ma carina».
Che fa, pensa di andar via?
«Non ho detto questo. Sicuramente non rimarrò in Italia a vita. Voglio fare altre esperienze, l’ho sempre detto. Sono curioso e ambizioso. Ma tutti dobbiamo esserlo nella vita».
Jankto, lei cresce di continuo. Cosa le insegna Delneri?
«Tanta tattica e movimenti. Devo migliorare nei contrasti e iimparare da Hallfredsson che non ne perde uno».
Che ruolo predilige?
« Mezzala. Ma faccio pure l’esterno. Il mio pregio è la corsa e poi il movimento».
Ha fatto un gran campionato, ma le partite più belle le ha gio- cate contro Juve, Inter (ha pure segnato) e Milan, con le grandi, insomma.
«I gol li ho fatti anche con Pescara e Palermo . Ma non c’è dubbio che contro le grandi tutti i calciatori cercano di dare il massimo e hanno delle motivazioni maggiori».
Per chi tifava da piccolo?
«Arsenal e Juventus».
Un giocatore che le piace nella A di oggi?
«Papu Gomez».
Il rammarico ?
«Il diploma. Devo prenderlo, ma non è facile. Mi mancano due anni. Devo organizzarmi a Praga. Ma ci proverò».
Jankto, situazione amorosa?
«Sono single».
Obiettivi per la nuova stagione?
«Potrei dire 10 gol, punto a mi- gliorarmi. Lavoro ogni giorno con tanto impegno per questo. Il ritiro è difficile».
Obiettivi per l’Udinese?
«Possiamo arrivare più avanti in classifica. Recupereremo bene Samir e Fofana. Dobbiamo star bene fisicamente. Ma dobbiamo stare più attenti in difesa. Possiamo pensare a qualcosa in più, ma facendo meno errori. Infatti lavoriamo ancora di più sulla tattica».
IL MERCATO È APPENA INIZIATO NON SI SA MAI COSA SUCCEDE JAKUB JANKTO SUL SUO FUTURO