La Gazzetta dello Sport

MONTELLA «CHE BELLO SPIRITO, MA VOLEVO UN ALTRO GOL A MILANO SAREMO PIÙ PRONTI»

- INVIATO A DROBETA TURNU SEVERIN (POLONIA) @lucabianch­in7

Simpatici gli italiani, ma che fatica. Per un allenatore trovare un collega di panchina è sempre un’esperienza complicata: troppo fur- bi, troppo allenati, troppo tattici. Vincenzo Montella ieri sera aveva il volto stanco, provato. Niente a che vedere con un preliminar­e di Europa League, che in teoria dovrebbe essere semplice, sereno. Montella alla fine lo ha detto chiaro: Milan un po’ positivo, un po’ no. «Mi è piaciuto lo spirito, la voglia di vincere, la lucidità. Però potevamo fare almeno un gol in più. Mi auguro che al ritorno si veda di più la differenza tra le due squadre».

NIANG La frase più interessan­te della conferenza stampa però è stato un passaggio su Niang. Mbaye ieri si è spostato a destra e a sinistra, non è stato devastante ma ha giocato bene: efficace. Montella ha fatto capire che, a meno di sorprese, resterà in rosa: «Niang è molto diverso dallo scorso anno, soprattutt­o rispetto all’ultimo periodo. All’inizio invece fu questo, più o meno. Ora sembra un giocatore più maturo. Ci sono buone possibilit­à che rimanga con noi per questo motivo, ma le differenze reali ci saranno quando gli capiterà di andare in panchina dopo un gol. In quel caso si vedrà la maturità». Chiarament­e, siamo all’apertura di credito. Per Mbaye, l’ennesima chance al Milan di una vita tormentata. KESSIE Niang sembra al Milan da una vita, Kessie molto meno. Montella nel bilancio dei nuovi ha parlato anche di lui: «Molti dei titolari di oggi neanche si conoscono. Franck ha sbagliato un po’ troppo in fase di appoggio, ma ha giocato una partita importante. Mi piacerebbe averli tutti insieme per allenarli, ma a questo punto va bene anche così». Va abbastanza bene anche la difesa a tre, che per Montella sarà una costante in stagione. Ieri si è vista nella seconda parte del secondo tempo, con Rodriguez centrale di sinistra nella difesa a tre. «Abbiamo usato entrambi la difesa a tre – dice Montella –. Ma Mangia ci ha lavorato molto più di noi e si vede». Mangia, appunto. Il collega italiano. Montella gli ha fatto i compliment­i e gli ha dato appuntamen­to a giovedì prossimo: «È molto abile tatticamen­te, ci ha creato difficoltà ma mi è piaciuto saper soffrire. Diciamo che è stata una giornata perfetta per il ritorno in Europa: pubblico che partecipa, una bella giornata di sport. Spero che a Milano staremo meglio fisicament­e, più pronti».

BILANCIO Milano e San Siro saranno un’altra storia. Il primo Milan della stagione però ha lasciato al tecnico rossonero più di qualche indicazion­e positiva. La prima è la solidità difensiva, che nella scorsa stagione non è stata una costante: Musacchio, con quella personalit­à, darà sicurament­e una mano. La seconda è la capacità di contribuir­e di Cutrone, del primo Conti, di Ricardo Rodriguez: giocatori che permettera­nno rotazioni più lunghe. Montella era stanco ma lo sa: si può essere contenti anche per un 1-0 in Romania a fine luglio.

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