Kean, che fame Ora i bianconeri possono tenerlo
La Juventus degli anni Duemila è entrata in scena all’inizio del secondo tempo, quando Massimiliano Allegri contro il Psg ha mandato in campo prima Moise Kean (al posto di Higuain), e poi Fabrizio Caligara, centrocampista pure lui nato nel terzo Millennio. Giusto fare esperimenti in questa fase embrionale della stagione, giusto far giocare tutti, anche perché i più ambiziosi possono mettersi in mostra. Kean di sicuro lo è, aveva chiuso la stagione con il primo gol in A e l’ha ricominciata nella maniera giusta: a Miami ha fatto l’assist per il 2-1 di Marchisio dopo essersi andato a prendere il pallone, poi si è procurato il rigore, trasformato nel gol-partita dal Principino. In campo ha messo tutto, voglia, entusiasmo, passione. Un modo per cancellare dalla testa dei tifosi quel rigore calciato con troppa supponenza con la Primavera, che gli è costato una valanga di critiche.
PRESTITO Kean è un ragazzo che ha fretta di arrivare: in vita sua è sempre andato a una ve- locità doppia rispetto agli altri e a volte si fa prendere dalla foga del momento, che lo porta a strafare. La Juve è il posto giusto per modellare il suo carattere. Lui e Caligara hanno giocato in Primavera e spesso si sono allenati con i grandi. Fabrizio, centrocampista, ha sostituito Mandzukic ed è tra i preferiti di Allegri, che già l’anno scorso lo citava spesso. La buona prestazione nella seconda tappa americana è bastata a convincere i tifosi che Kean deve restare come vice Higuain: saltato Schick, serve qualcuno che possa fare la riserva del Pipita. L’interesse dichiarato di Marotta per Keita però potrebbe cambiare i destini. La Juventus ha già preso Bernardeschi e Douglas Costa in attacco, se arrivasse anche Keita ci sarebbe ancora meno spazio per lui. Così la società potrebbe decidere di mandarlo in prestito. Si è già fatto avanti il Verona, ma non è l’unica pretendente: Kean piace anche all’estero. Intanto firmerà il primo contratto da professionista con la Signora (c’è l’intesa tra il club e il suo procuratore, Mino Raiola, che a Miami è stato a trovarlo in albergo). Il suo futuro si vedrà, intanto sta sfruttando le occasioni che Allegri gli dà per mettersi in mostra.