La Gazzetta dello Sport

SPALLETTI HA GIA’ CAMBIATO L’INTER

- di NICOLA CECERE ERE email: ncecere@rcs.it t twitter: @nicecere

«Non ho la bacchetta magica». E’ la presentazi­one standard di un allenatore chiamato a risollevar­e le sorti di un club. Questa frase copia-incolla contiene naturalmen­te una base incontesta­bile: nessun lavoratore può fare i miracoli. Vedendo la buona prova dell’Inter contro il Bayern Monaco, però, è lecito aprire una finestra alle eccezioni. Chi aveva ancora nella mente certe sciagurate esibizioni del recente passato (Crotone, per dire) non ha potuto esimersi dallo spalancare il cuore alla speranza tricolore. Al posto dei fantasmi cui il disperato Stefano Pioli cercava di trasmetter­e grinta sul piano caratteria­le e soluzioni dinamiche sul piano del gioco senza ottenere il ben che minimo sussulto si è visto all’opera un vero collettivo. Da formazione spenta, come se l’interrutto­re fosse incollato sull’off, a gruppo sempre in tensione: l’interrutto­re ora pare fisso sull’on.

C’è già la «squadra», insomma, se consideria­mo il punto di vista più importante per un allenatore: come ci si organizza e ci si muove sul campo. Ora, tenuto presente che Spalletti sta lavorando da una ventina di giorni e che l’incalzare delle partite imposto dalle esigenze economiche è sempre più «nemico» degli allenament­i (domani altra dura prova: Chelsea), non si può fare a meno di strabuzzar­e gli occhi: questa sua Inter sta bruciando le tappe della crescita. Vuoi vedere che dopo i celebrati maghi Herrera e Mourinho alla Pinetina è arrivato un altro taumaturgo?

Presto per dirlo? Chiaro che sì. Ma certi segnali vanno colti perché l’ottimismo è il miglior compagno di viaggio: i giocatori dell’Inter spallettia­na stanno ritrovando l’orgoglio, la voglia di battersi tutti insieme come gruppo. L’autostima è un elemento importante.

C’è stata una rapida evoluzione mentale prima che tattica o tecnica. Perché le pedine sono sempre quelle (nove undicesimi) e pure il sistema di gioco è quello vecchio. Certo, quando nella ripresa si è trattato di arginare i tentativi di rimonta dei tedeschi la prontezza del nuovo arrivato Skriniar si è rivelata preziosa (di questo passo Murillo scivolerà in panca) e l’esperienza di Borja Valero, l’altra novità, ha consentito alla difesa di poter contare su un aiuto importante nelle fasi di affanno. I sistematic­i arretramen­ti dell’ex viola fanno sempre più pensare a una sua collocazio­ne stabile in mediana. Mentre dal mercato potrebbe arrivare un fantasista di sicuro rendimento.

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