Palermo ancora nel mirino: nuovo blitz della Finanza
Sono giornate calde per il Palermo. Dopo la contestazione degli ultrà di mercoledì, ieri la Guardia di Finanza si è presentata nuovamente in sede dopo l’ampia perquisizione dello scorso 7 luglio negli uffici del Palermo, nel gruppo di aziende e nell’abitazione di Zamparini in Friuli in seguito all’indagine aperta dalla Procura per accer- tare ipotesi di fallimento della società sulla base di esposti di alcuni creditori. L’inchiesta nella quale si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio sta procedendo velocemente e ha richiesto un supplemento di ricerca per trovare conferme su alcuni fatti emersi nella prima parte dell’inchiesta. Sembra che dai documenti requisiti il 7 luglio siano emerse circostanze davanti alle quali la difesa ha sostenuto situazioni di regolarità. RISCONTRO Per questo motivo nella giornata di ieri le Fiamme Gialle hanno ritenuto necessario acquisire altre carte a riscontro dei fatti. L’inchiesta però procede spedita e potrebbe rivelare, oltre a reati ipotizzati, scenari più importanti. Dall’entourage di Zamparini, invece, filtra che il vero nodo della vicenda sia l’acquisizione del marchio del Palermo da parte della Mapal, società a sua volta controllata dal club rosanero. I finanzieri si sono presentati in borghese nella sede di viale del Fante intorno alle 8.45. Alle 13.30 due agenti sono andati via, senza rilasciare dichiarazioni. Al loro posto sono giunti altri colleghi con una seconda vettura e hanno lasciato lo stadio Barbera poco prima della 16. La perquisizione è durata circa 8 ore.