La Gazzetta dello Sport

Ferrari La gara verità

Maranello costretta a puntare tutto sull’Hungarorin­g per respingere il ritorno della Mercedes. Voci di scambio con Hamilton. Lewis: «Qui sto bene, ma...»

- Pino Allievi BUDAPEST (UNGHERIA)

Vettel, la testa solo al Mondiale

Sarà un po’ la gara della verità, il GP d’Ungheria. Anche se non deciderà nulla, perché poi mancherann­o ancora nove gare alla fine. Ma per la Ferrari è importante scacciare l’incubo di Silverston­e, dove le Mercedes hanno dominato grazie all’aerodinami­ca generata dal passo lungo, soluzione controcorr­ente che ha faticato a funzionare all’inizio e che in Inghilterr­a si è dimostrata l’arma in più. Dovessero andare altrettant­o forte su una pista tortuosa come l’Hungarorin­g, le Mercedes mette-

5 I successi-record di Hamilton in Ungheria. Ha vinto tre volte a Budapest con la McLaren (2007, 2009 e 2012) e due con la Mercedes (2013 e 2016)

rebbero un’ipoteca sul titolo. È per questo che la Ferrari deve tornare subito a vincere, magari con una doppietta come a Monaco. Quanto sia importante lo dimostra la presenza di Enrico Cardile, il capo degli aerodinami­ci, che dovrà verificare la bontà del nuovo fondo vettura e dei nuovi deflettori. Però c’è la variabile Red BullRenaul­t, che qui può andare più forte che a Silverston­e, tanto da far gongolare due combattent­i famelici come Ricciardo e Verstappen.

SEB, QUANDO FIRMI? Budapest è anche una tappa-chiave del mercato piloti: fu qui, ad esempio, che si concretizz­ò il passaggio di Schumacher dalla Benetton alla Ferrari. Stavolta nell’occhio del ciclone c’è Vettel che rinvia il rinnovo per il 2018, nonostante i pubblici inviti del presidente Sergio Marchionne. Quando gli si ricorda la cosa, Seb diventa evasivo, se la cava con una battuta tipo: «Non è un problema, per mettere una firma ci vuole un attimo, ora è importante pensare alla corsa di domenica». È quanto meno strano che il leader del campionato (e se ha un solo punto di vantaggio è per colpa sua) si comporti in questo modo, lasciando nell’incertezza la squadra.

(S)CAMBIO AL VERTICE Si è detto mille volte che potrebbe avere una opzione con la Mercedes, tutto è possibile. Ma di sicuro Hamilton non lo gradirebbe accanto, viste le ultime vicende. E allora torniamo all’ipotesi di un clamoroso scambio, perchè Hamilton ha un impegno sino a fine 2018. A meno che Vettel non conquisti il titolo con la Ferrari e allora lo scenario cambierebb­e. Potrebbe tuttavia la Mercedes privarsi di un Hamilton che, paturnie a parte, è il pilota più veloce in assoluto? Lewis ieri è stato chiaro: «Dovessi cambiare, la sola realtà che potrei considerar­e è la Ferrari. Ma non c’è nessuna squadra al momento che si prende tanta cura dei piloti quanto la Mercedes. Dove sto benissimo». E se non arrivasse Hamilton a Maranello? Sarebbe un problema, visto che è da escludere il ritorno di Alonso. Nomi? I soliti, da Ricciardo a Verstappen e compagnia: è scontato che Maurizio Arrivabene stia pensando a qualsiasi scenario.

SAUBER Restando in tema mercato, ieri la Sauber ha annunciato la rottura dell’accordo, siglato tre mesi fa, per avere i motori Honda l’anno prossimo. Forse resterà con la Ferrari, forse cercherà la Mercedes. Dipende dai soldi del team, dei quali non è chiara né la consistenz­a né la provenienz­a. Intanto, la Honda si è buttata sulla Toro Rosso offrendole le sue Power Unit. Cosa fattibile, al punto che Franz Tost, sorridendo, ha commentato che « la lingua non sarebbe un problema, ho vissuto in Giappone un anno…».

CHIARIMENT­O Mentre Romain Grosjean ha chiarito con Toto Wolff le (reciproche) parole forti di Silverston­e in merito a Hamilton che lo aveva ostacolato in qualifica, la Fia ha spiegato il perché della scelta dell’Halo per le vetture 2018: «E’ dal 2011 — ha detto il responsabi­le sicurezza Laurent Mekies — che pensiamo a come proteggere la testa dei piloti in caso di incidenti o di ruote che possono staccarsi da altre vetture. Fra tante soluzioni abbiamo scelto questa, che presenta tantissimi vantaggi e pochissimi punti deboli. Lo abbiamo fatto riproducen­do gli incidenti più gravi degli ultimi anni, vedendo cosa sarebbe accaduto se ci fosse stato l’Halo, che ha una consistenz­a per sostenere quindici volte il peso di una vettura di Formula 1. Anche nel capottamen­to di Alonso a Melbourne, i rischi sarebbero stati minori e il pilota sarebbe riuscito a sgusciare da sotto la vettura. Abbiamo fatto migliaia di test, simulazion­i, calcoli. L’Halo pesa 8-9 kg e una ditta lo farà per tutti i team, per cui sarà innalzato il peso minimo delle auto. Anche sulla visibilità non abbiamo avuto obiezioni da parte di nessuno». Al contrario, piloti come Vettel, Raikkonen, Hamilton, Alonso hanno avuto parole entusiasti­che per l’innovazion­e, Verstappen invece l’ha criticata e Bottas è stato a metà. E’ vero che l’Halo imbruttisc­e le vetture di F.1 e le snatura, però dinanzi all’incolumità dei piloti non possono esserci compromess­i: va fatto e basta.

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I podi di Kimi Raikkonen nel GP ungherese: ha vinto nel 2005, è arrivato 2° cinque volte (2003, 2007, 2009, 2012 e 2013) e si è piazzato 3° nel 2008 Fra i costruttor­i, il ritardo della Ferrari sulla Mercedes è ora di 55 punti A metà stagione, Seb ha soltanto un punto di vantaggio sul britannico TESTA A TESTA

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 ?? LIVERANI-GETTY-LAPRESSE ?? 1. Hamilton con i suoi bulldog, Roscoe e Coco; 2. Quanti autografi per Bottas; 3. Halo, il futuro in F.1; 4. Vettel... fotografo dei tifosi
LIVERANI-GETTY-LAPRESSE 1. Hamilton con i suoi bulldog, Roscoe e Coco; 2. Quanti autografi per Bottas; 3. Halo, il futuro in F.1; 4. Vettel... fotografo dei tifosi
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