FERRARISTA TRA REALTÀ E PIANI 2018 Seb, contratto con calma «Si firma in un secondo»
Tedesco: «Mi concentro sul lavoro, non su un pezzo di carta. Siamo il team migliorato di più. Meritiamo un voto vicino al 10»
Ametà strada si ricomincia da capo. Dopo 10 delle sue 20 tappe, il campionato riparte da una quasi parità: un solo punticino per Sebastian Vettel in più di Lewis Hamilton. Che è poi il medesimo svantaggio che esattamente a questo punto della stagione aveva un anno fa lo stesso Hamilton dal compagno di squadra Nico Rosberg (167 a 168). Allora però la miglior Ferrari, quella di Kimi Raikkonen, era indietro di 62 punti. Sebastian Vettel ne aveva ancora 8 di meno. Ed è esattamente da questo tipo di considerazione che comincia l’analisi di mezza via del tedesco di Maranello: « Se guardiamo all’anno scorso — dice —, la squadra che è migliorata di più siamo noi. Un voto alla Ferrari in questa prima parte della stagione? Direi vicino al dieci... Poi è vero che le ultime due gare per noi non sono andate molto bene, ma succede. Non dobbiamo farci condizionare troppo dagli episodi o da un gran premio, come Silverstone, in cui a noi è andato tutto male e ai nostri avversari tutto benissimo. Non ci piace farci battere. Quindi si tratta di tornare nella posizione che ci appartiene: è il nostro I punti recuperati da Lewis Hamilton a Sebastian Vettel negli ultimi quattro GP: il tedesco ne ha raccolti 48, il rivale britannico ben 72 obiettivo, la nostra missione».
50 VOLTE SEB Quello di domenica per Sebastian sarà il cinquantesimo gran premio in rosso (senza contare il Bahrain 2016, dove non prese il via), il primo in cui ha la possibilità di ripetersi su una pista in cui ha già vinto con la Ferrari (nel 2015). Una piccola pietra miliare che secondo molti sta su un crocevia: perché c’è da invertire una tendenza a favore delle Frecce di Stoccarda che dura ormai da 4 GP. Perché, dopo Montecarlo, Seb aveva 25 punti di vantaggio su Hamilton, e anche solo due settimane fa i punti in più erano ancora 20, mentre adesso ne resta solo uno. E se, dopo tutto quel margine dissipato, si dovesse andare al riposo in svantaggio di classifica, sarebbe un brutto segnale. Una logica che Vettel rifiuta: «Sì, questa sarà una gara dura. Ma di gare dure ne ho già avute tante. C’è Silverstone da riscattare, e poi la sosta, ma non mi va di stressarmi su questo. Questa pista mi piace, e sulla carta dovrebbe essere favorevole a noi. Vediamo anche di divertirci». Il riferimento è alle caratteristiche dell’Hungaroring, dove il carico conterà più della potenza. E dove la speranza della Ferrari corto passo è di trovarsi più a proprio agio della lunga Mercedes.
PEZZI DI CARTA Siccome lo scollinamento di stagione richiedeva qualche bilancio, è sembrato il caso di aggiungerci un riferimento al futuro. E al rinnovo di contratto per il tedesco. Il presidente Sergio Marchionne tre settimane fa a Zeltweg aveva detto che sarebbe dipeso solo da Seb. E lui ieri ha spiegato che la cosa non deve preoccupare: «Ora siamo più concentrati sul lavoro, sulle prove al simulatore. Cose più importanti di un pezzo di carta che si firma in un secondo». RISCOSSA KIMI E siamo a Kimi Raikkonen e alla riscossa che gli è richiesta. Perché il ritardo della Ferrari fra i costruttori si è fatto preoccupante — 55 punti — e se si considera che il finlandese ha 79 punti di distacco dal collega di Scuderia, si capisce da dove deve arrivare l’accelerata. «Questo circuito dovrebbe essere meglio per noi», ha detto Kimi. Per poi sorprendere con una considerazione su Silverstone. Invitato a indicare il momento migliore della sua prima metà stagione, ha parlato proprio del GP di Gran Bretagna. Non tanto per il terzo posto, acchiappato nonostante la foratura nel finale, quanto «per le belle sensazioni alla guida prima del problema alla gomma». E anche questo è un buon segnale con cui cominciare il GP d’Ungheria.