La Gazzetta dello Sport

Euro e polemiche alle spalle Così è ritornato Gigio Il ragazzo dalle mani d’oro

Dimenticat­i i giorni convulsi tra Under 21 e rinnovo del contratto La paratona su Mitrita e la porta inviolata: ora lo attende San Siro

- Luca Bianchin INVIATO A DROBETA TURNU SEVERIN (ROMANIA)

Novanta minuti più recupero e alla fine contano due decimi di secondo. È stato un flash, un pensiero inconscio: «Rieccolo». Il 27 luglio per Gigio Donnarumma è stato Capodanno: il primo giorno di una nuova fase della vita. Al minuto 22 di Csu-Milan, Mitrita gli è arrivato davanti e ha calciato. Era passato con il turbo in mezzo a un muro di maglie nere e per Gigio era distante solo pochi metri. L’ex attaccante del Pescara gli ha fatto un mezzo favore - ha preso la porta, ma non ha calciato benissimo -e Donnarumma ha messo il resto. Tuffo rapidissim­o sulla destra, respinta, «oooh» di delusione dello stadio. Per le statistich­e è una parata come un’altra, per le impression­i molto meno: Gigio è sembrato il numero 99, il ragazzo fenomenale della scorsa stagione, non il numero 1, il portiere pesante di testa e di fisico dell’Europeo Under 21. Devis Mangia, che contro un’altra Spagna ha perso un altro Europeo, ha confermato le impression­i: «Ho sempre pensato che un portiere giovane con così tanta qualità sia una risorsa per il calcio italiano. Donnarumma in quell’azione lo ha dimostrato: Mitrita ha calciato basso e lui è stato molto reattivo».

IL RITORNO Un professore ha detto che quando non sei tranquillo nella vita il tuo corpo reagisce con attimi di ritardo. Chissà, forse Donnarumma si spiega anche così. All’Europeo ha preso 6 gol ed è sembrato un po’ lento, appesantit­o, aggettivi anni luce lontani da lui. Alla prima partita con il Milan invece è tornato nuovo. Quando il pullman è arrivato allo stadio, le ragazze lo indicavano: «Donnarumma!». Quando è sceso in campo, ha mostrato una maglia verde inedita. Quando il Csu si è avvicinato all’area, ha scoperto il portiere di cui tanto si è parlato. La sua partita è stata buona ma in fondo normale, sui suoi livelli. L’Universita­tea spesso è stata imprecisa al tiro, anche a metà della ripresa quando ha alzato il ritmo ed è arrivata spesso vicino alla porta del Milan. L’uomo del duello, come nel primo tempo, è stato Mitrita.

E SAN SIRO? Gigio lo ha rivisto quasi un’ora dopo quella parata del minuto 22. Il Csu ha avuto una punizione da destra e la palla è finita a centro area. Donnarumma è uscito con i pugni e ha allontanat­o, Mitrita ci è arrivato e ha calciato a giro. Fuori, perché nella vita ci vuole anche fortuna. «Questa estate ha fatto crescere Gigio più dei suoi 18 anni – ha detto Montella nei giorni scorsi –. Spero che i tifosi gli diano il sostegno necessario». Appunto. San Siro, al ritorno, darà un responso. Un bambino romeno – età stimata, 7 anni – invece ha già preso la sua decisione. Ieri sera, all’entrata dello stadio, teneva in mano una maglia verde col 99. Non è chiaro come l’abbia avuta, ma la sua espression­e diceva tutto.

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PHOTOVIEWS Gigio Donnarumma, 18, terza stagione da profession­ista

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