La Gazzetta dello Sport

LA FERRARI VOLA

L'INTER VALE!

- Pino Allievi BUDAPEST (UNGHERIA)

Non le resta che vincere. Anzi, sarebbe bellissimo e indispensa­bile anche il secondo posto. Una Ferrari così può farlo, perché è una delle migliori Ferrari viste quest’anno. La Ferrari che ci voleva, dopo la batosta in Silverston­e. La Ferrari che adesso deve trasformar­e la fantastica pole position di Vettel e il piazzament­o d’onore dell’ostinato Raikkonen (staccato di 2 decimi) in un trionfo completo. Non solo perché l’estate a quel punto sarebbe più dolce per tutti, ma anche per mettere fieno in cascina in vista delle due gare post-ferie, quelle di Spa e di Monza, che sulla carta saranno favorevoli alla Mercedes. Guai a buttar via un’occasione del genere, quindi, nel momento in cui il team di Maranello ha mostrato una sorprender­e reattività, auspicata ma non così certa. Invece i nuovi elementi aerodinami­ci (fondo vettura, deflettori e altro) che hanno debuttato all’Hungarorin­g hanno gratifica- to la SF70H di un maggior carico nelle curve, quindi più tenuta di strada, più possibilit­à di gestire la potenza nel «misto», più chance di accelerare in anticipo. E ovviamente più fiducia ai piloti nella guida perché non si è più vista la macchina sbandare col posteriore. È quello che Vettel e Raikkonen chiedevano per poter condurre con maggiore tranquilli­tà, sicurezza, margine.

FRECCE SPUNTATE? Mentre la Ferrari invita alla massima prudenza, bisogna credere alla Mercedes — Bottas è terzo a 3 decimi e Hamilton quarto a mezzo secondo — che si dà già per vinta? Sarebbe presunzion­e farlo in quanto sono diversi gli elementi che inciderann­o sul risultato finale. Il primo: la partenza. In cui Raikkonen dovrà «proteggere» la leadership di Vettel, in quanto subito dietro c’è un Bottas abituato ad avviarsi alla garibaldin­a e Hamilton che notoriamen­te regala poco. Poi in terza fila ci sono Verstappen, i cui sprint al via sono ben noti, e Ricciardo che rischia meno ma non molla niente. Poiché ieri si è vista una superiorit­à netta delle «rosse», guai se Vettel sprecasse una simile occasione: ma la squadra deve aiutarlo, spiegando a Raikkonen che cosa fare.

QUANTI DUBBI Secondo elemento: il caldo. Teoricamen­te è prevista una sola sosta per pilota e relativo passaggio dalle Pirelli Super Soft alle Soft. Ma il caldo in aumento (ieri l’asfalto toccava i 57 gradi) potrebbe obbligare a due pit stop, scombussol­ando calcoli e strategie. Terzo elemento: la Safety Car, che spesso è intervenut­a in Ungheria a placare gli animi dopo collisioni e incidenti. Quarto elemento: il punto interrogat­ivo Mercedes. E qui bisogna dire che ieri la squadra anglo-tedesca è stata capace di una reazione eccezional­e, quando tutto pareva perso. Nelle due ore tra le ultime libere e le qualifiche, è stato ribaltato l’assetto delle vetture e improvvisa­mente sono uscite le prestazion­i. Ma legate a un equilibrio comunque precario, perché è bastato un errorino di Hamilton per spingere l’inglese al quarto

posto, mentre Bottas, meno arrabbiato nella guida, si è piazzato terzo. Come dire che il passo lungo dà vantaggi evidenti sul veloce, ma la macchina è complicata da regolare per le piste tortuose.

GARA IN SALITA Le parole dei piloti Mercedes pesano come macigni. Hamilton: «Le Ferrari vanno fortissimo e su questa pista è difficile superare, sarà una gara impegnativ­a » . Bottas: «Dobbiamo lavorare ancora molto per andar forte su circuiti come questo». Conclusion­e finale di Toto Wolff: «Dovremo cercare di limitare i danni». La Red Bull merita un discorso a parte perché Ricciardo, l’uomo del venerdì, nelle ultime prove libere è rimasto fermo per una panne elettronic­a e non ha potuto preparare la qualifica, nella quale Verstappen (5°) lo ha preceduto di un solo decimo. Daniel era deluso, Verstappen si è lamentato della macchina («non è stata fantastica»), però entrambi saranno pericolosi­ssimi in avvio di gara. Hülkenberg (7°) ha portato la Renault oltre i meriti della macchina, tuttavia pagherà 5 posti in griglia per la sostituzio­ne del cambio, mentre Kvyat partirà 16° (- 3 posizioni per avere ostacolato Stroll) . E infine una lode alla McLaren-Honda, con Alonso (8°, ieri 36 anni) e Vandoorne (9°) promossi al Q3: di questi tempi è una mezza vittoria.

Maranello ha una chance per mettere fieno in cascina in vista di Spa e Monza, GP in teoria pro Stoccarda

 ?? Dietro di lui, all’Hungarorin­g, c’è Kimi Raikkonen ?? Luciano Spalletti tra Zhang junior e Antonio Conte Borja Valero domina, Jovetic segna, esulta e mima: «Io resto qui». Si inchina anche il Chelsea di Conte (2-1). Comico autogol di Kondogbia. In arrivo Dalbert: blitz a Nizza per chiudere Seb Vettel...
Dietro di lui, all’Hungarorin­g, c’è Kimi Raikkonen Luciano Spalletti tra Zhang junior e Antonio Conte Borja Valero domina, Jovetic segna, esulta e mima: «Io resto qui». Si inchina anche il Chelsea di Conte (2-1). Comico autogol di Kondogbia. In arrivo Dalbert: blitz a Nizza per chiudere Seb Vettel...
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