LA FERRARI VOLA
L'INTER VALE!
Non le resta che vincere. Anzi, sarebbe bellissimo e indispensabile anche il secondo posto. Una Ferrari così può farlo, perché è una delle migliori Ferrari viste quest’anno. La Ferrari che ci voleva, dopo la batosta in Silverstone. La Ferrari che adesso deve trasformare la fantastica pole position di Vettel e il piazzamento d’onore dell’ostinato Raikkonen (staccato di 2 decimi) in un trionfo completo. Non solo perché l’estate a quel punto sarebbe più dolce per tutti, ma anche per mettere fieno in cascina in vista delle due gare post-ferie, quelle di Spa e di Monza, che sulla carta saranno favorevoli alla Mercedes. Guai a buttar via un’occasione del genere, quindi, nel momento in cui il team di Maranello ha mostrato una sorprendere reattività, auspicata ma non così certa. Invece i nuovi elementi aerodinamici (fondo vettura, deflettori e altro) che hanno debuttato all’Hungaroring hanno gratifica- to la SF70H di un maggior carico nelle curve, quindi più tenuta di strada, più possibilità di gestire la potenza nel «misto», più chance di accelerare in anticipo. E ovviamente più fiducia ai piloti nella guida perché non si è più vista la macchina sbandare col posteriore. È quello che Vettel e Raikkonen chiedevano per poter condurre con maggiore tranquillità, sicurezza, margine.
FRECCE SPUNTATE? Mentre la Ferrari invita alla massima prudenza, bisogna credere alla Mercedes — Bottas è terzo a 3 decimi e Hamilton quarto a mezzo secondo — che si dà già per vinta? Sarebbe presunzione farlo in quanto sono diversi gli elementi che incideranno sul risultato finale. Il primo: la partenza. In cui Raikkonen dovrà «proteggere» la leadership di Vettel, in quanto subito dietro c’è un Bottas abituato ad avviarsi alla garibaldina e Hamilton che notoriamente regala poco. Poi in terza fila ci sono Verstappen, i cui sprint al via sono ben noti, e Ricciardo che rischia meno ma non molla niente. Poiché ieri si è vista una superiorità netta delle «rosse», guai se Vettel sprecasse una simile occasione: ma la squadra deve aiutarlo, spiegando a Raikkonen che cosa fare.
QUANTI DUBBI Secondo elemento: il caldo. Teoricamente è prevista una sola sosta per pilota e relativo passaggio dalle Pirelli Super Soft alle Soft. Ma il caldo in aumento (ieri l’asfalto toccava i 57 gradi) potrebbe obbligare a due pit stop, scombussolando calcoli e strategie. Terzo elemento: la Safety Car, che spesso è intervenuta in Ungheria a placare gli animi dopo collisioni e incidenti. Quarto elemento: il punto interrogativo Mercedes. E qui bisogna dire che ieri la squadra anglo-tedesca è stata capace di una reazione eccezionale, quando tutto pareva perso. Nelle due ore tra le ultime libere e le qualifiche, è stato ribaltato l’assetto delle vetture e improvvisamente sono uscite le prestazioni. Ma legate a un equilibrio comunque precario, perché è bastato un errorino di Hamilton per spingere l’inglese al quarto
posto, mentre Bottas, meno arrabbiato nella guida, si è piazzato terzo. Come dire che il passo lungo dà vantaggi evidenti sul veloce, ma la macchina è complicata da regolare per le piste tortuose.
GARA IN SALITA Le parole dei piloti Mercedes pesano come macigni. Hamilton: «Le Ferrari vanno fortissimo e su questa pista è difficile superare, sarà una gara impegnativa » . Bottas: «Dobbiamo lavorare ancora molto per andar forte su circuiti come questo». Conclusione finale di Toto Wolff: «Dovremo cercare di limitare i danni». La Red Bull merita un discorso a parte perché Ricciardo, l’uomo del venerdì, nelle ultime prove libere è rimasto fermo per una panne elettronica e non ha potuto preparare la qualifica, nella quale Verstappen (5°) lo ha preceduto di un solo decimo. Daniel era deluso, Verstappen si è lamentato della macchina («non è stata fantastica»), però entrambi saranno pericolosissimi in avvio di gara. Hülkenberg (7°) ha portato la Renault oltre i meriti della macchina, tuttavia pagherà 5 posti in griglia per la sostituzione del cambio, mentre Kvyat partirà 16° (- 3 posizioni per avere ostacolato Stroll) . E infine una lode alla McLaren-Honda, con Alonso (8°, ieri 36 anni) e Vandoorne (9°) promossi al Q3: di questi tempi è una mezza vittoria.
Maranello ha una chance per mettere fieno in cascina in vista di Spa e Monza, GP in teoria pro Stoccarda