Skriniar e Valero consolidano l’Inter Pure il Chelsea k.o.
Dopo Lione e Bayern, l’Inter di Luciano Spalletti sculaccia anche il Chelsea. Semifinalista di Europa League, campioni di Germania e d’Inghilterra messi sotto da una squadra che però non farà le coppe. L’umida Singapore amplifica il paradosso nerazzurro. Perché è vero che Skriniar e Borja si rivelano grandi acquisti, ma il resto della truppa è lo stesso dell’harakiri primaverile che ha partorito un settimo posto.
ATTENTI A QUEI DUE Il 2-1 sul Chelsea vale tanto perché fino a quando è stata vera Inter - prima dei cambi compulsivi e dell’euro autogol di Kondogbia -, la prova di forza è im- pressionante: 70’ di linee ravvicinate, raddoppi, pressing alto e campo allargato a memoria per attaccare. Il tutto rinunciando inizialmente ad Handanovic, Kondogbia, Joao Mario ed Eder: i migliori contro il Bayern. Malgrado le premesse, per metà tempo Spalletti ha tenuto in scacco l’amico e supposto rivale Antonio Conte. Con Brozovic sguinzagliato in aiuto a Borja e Gagliardini, Fabregas e Kanté non trovavano mai i tempi di gioco centralmente, mentre gli esterni rimbalzavano contro la doppia cerniera CandrevaD’Ambrosio e Perisic-Nagatomo. La partita insomma l’ha fatta l’Inter dall’inizio. Sprecando subito una tripla palla gol in un amen - Candreva solo davanti a Courtois, Brozo e Gagliardini sulle ribattute - ma tenendo lì gli inglesi con tanto movimento senza palla e im- provvise accelerazioni. Verso il 25’ il Chelsea ha alzato il ritmo, spinto anche con Moses e Alonso, sfruttato i movimenti di Morata a far uscire i centrali interisti a favore di Willian e Batshuayi. Proprio questo frangente però esalta ancora di più l’Inter. Che ha avuto l’umiltà di difendersi, ma con grande ordine e senza sprecare palloni, accettando anche lo scontro fisico con un avversario che ha più chili e centimetri. Eroici in questo senso Miranda e Skriniar. Il 22enne slovacco che aveva disinnescato Ribery come se fosse un pivello è rapido anche nel breve malgrado la stazza, cattivo e imbattibile di testa. Meno esplosivo ma ancora più decisivo Borja Valero. Te lo aspettavi in grado di far girare la squadra, ma colpisce ancor di più nelle letture difensive. Col supporto di Gagliardini, lo
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Jovetic (I) al 48’ p.t.; Perisic (I) all’8’, autorete di Kondogbia (I) al 29’ s.t. CHELSEA (3-4-3) Courtois 7; Azpilicueta 5 (dal 44’ s.t. Tomori s.v.), David Luiz 6, Cahill 6 (dal 44’ s.t. Clarke-Salter s.v.); Moses 5,5 (dal 44’ s.t. Cuevas s.v.), Fabregas 5 (dal 44’ s.t. Pasalic s.v.), Kantè 6 (dal 44’ s.t. Scott s.v.), Alonso 5,5 (dall’8’ s.t. Rudiger 6); Willian 6 (dal 20’ s.t. Musonda 6,5), Morata 5 (dal 20’ s.t. Boga 6,5), Batshuayi 6,5 (dal 44’ s.t. Remy s.v.). PANCHINA Caballero, Bulka, Eduardo, Christensen, Baker. ALLENATORE Conte. INTER (4-2-3-1) Padelli 6,5; D’Ambrosio 6,5 (dal 47’ s.t. Ranocchia s.v.), Skriniar 7,5, Miranda 7,5 (dal 26’ s.t. Murillo 6), Nagatomo 6,5 (dal 26’ s.t. Ansaldi 6); Gagliardini 7, Borja Valero 8 (dal 32’ s.t. Valietti s.v.); Candreva 6,5 (dal 13’ s.t. Kondogbia 5), Brozovic 7 (dal 26’ s.t. Eder 6), Perisic 7,5 (dal 26’ s.t.Gabigol 6); Jovetic 7 (dal 13’ s.t. Joao Mario 6). PANCHINA Handanovic, Berni, Pissardo, Vanheusden, Rivas, Emmers, Biabiany, Pinamonti. ALLENATORE Spalletti. ARBITRO Singh (Singapore) NOTE Spettatori 32.547. Ammoniti nessuno. Recuperi: p.t. 4’, s.t. 6’.
spagnolo sembra una bussola per come capisce in anticipo dove andrà la palla. Corsa compassata, radar acceso e paletta per smistare il traffico: difficile non paragonarlo a Cambiasso, l’allenatore in campo del triplete.
GOL E APNEA Proprio un’invenzione di Borja allo scadere indirizza la gara. Palla geniale per Jovetic che cade in area sul contatto con Azpilicueta, che però sembra toccare anche il pallone. Singh, arbitro (con)turbante, fischia un rigore generoso: JoJo se lo fa parare ma poi non sbaglia il tap-in. A inizio ripresa ti aspetti la reazione del Chelsea e deflagra l’Inter. Una muta di cani affamati che azzannano alti e cercano subito la porta. Nel giro di un quarto d’ora, Brozo scippa Azpilicueta e Courtois fa il miracolo su Perisic, lo stesso Ivan trova il 2-0 con un diagonale millimetrico su imbucata di Jovetic e Joao Mario (appena subentrato a Jovetic, mentre Kondogbia rileva Candreva) si mangia un gol fatto al termine di un contropiede da manuale sull’asse con Borja e lo stesso Perisic. Al 26’ Spalletti toglie Miranda, Brozovic e Perisic e poco dopo Kondo riaccende il match con un retropassaggio da 30 metri (su pressione di Musonda) che s’infila nel sette di un incredulo Padelli. Qui l’Inter sbanda e, levato anche Borja, si lascia schiacciare senza più azzeccare un’uscita. Ma con i denti e un po’ di fortuna porta a casa un successo meritato.