La Gazzetta dello Sport

Italia, esordio in scioltezza Canestri da record: +60

La Bielorussi­a, Messina dà spazio a tutti: oggi la finale è con l’Olanda Hackett: «Sono riuscito a tenere un buon ritmo». Il c.t.: «Vista umilità e voglia»

- Vincenzo Di Schiavi INVIATO A TRENTO

Laddove, un mese e mezzo fa, è stato assegnato l’ultimo scudetto monta la premessa del viaggio azzurro verso oriente, tra Tel Aviv e Istanbul, a caccia di una medaglia europea, comprensib­ile ossessione di una generazion­e indubbiame­nte talentuosa ma con la bacheca ancora vuota. E, come vuole la tradizione, è la Trentino Basket Cup l’incipit della lunga estate dei ragazzi di Messina, anch’esso all’ultima recita prima di riabbracci­are full time i suoi Spurs.

LA REGIA È la prima uscita. Il risultato conta zero e infatti gli azzurri liquidano la pratica in meno di 15 minuti, la Bielorussi­a è l’avversario ideale per non fare brutta figura all’esordio, ma ciò che conta è osservare, testare, immaginare. Gli snodi nevralgici per tarare le potenziali­tà del gruppo azzurro sono storicamen­te due: la regia e i pivot. Il primo canestro è del giocatore più atteso, Daniel Hackett, di nuovo in campo, dopo otto mesi di stop. Un po’ di ruggine c’è, difficile immaginare il contrario, ma i movimenti sono sciolti: ora si tratta solo di mettere benzina nel motore. «Sì, è andata bene – dice Daniel –. Manca ancora un po’ di brillantez­za, è naturale, ma il lavoro che abbiamo fatto a Folgaria mi è servito e non poco. Sono riuscito a tenere un buon ritmo, se questi sono i primi segnali sono sereno, tranquillo e fiducioso. Giocheremo 12 partite in 28 giorni e a me possono fare solo bene per riprendere confidenza e il tatto del gioco. La squadra? Il gruppo c’è eccome ed è bello incavolato. Abbiamo lavorato come matti e siamo tosti. Stasera abbiamo concesso poco ed è un buon segnale». Messina lo dosa, dando spazio a Filloy e Cinciarini (questo l’ordine di entrata). Entrambi mandano segnali incoraggia­nti, specie il gaucho che l’azzurro sembra vestirlo da sempre: sua la tripla in transizion­e, quella del 13-2, variante all’asse Belinelli-Gallinari, ovvero l’ortodossia offensiva. Dalle due stelle Nba transitano tutti i palloni anche perché il Gallo gioca da ala piccola e i mismatch si sprecano. Trovare gli scarichi per Cervi diventa dunque un gioco da ragazzi e il reggiano fattura puntuale (suo il +25, 38-13 a metà secondo quarto), in coppia con Melli.

LUNGHI E siamo ai lunghi. Messina ruota le due coppie: CerviMelli, poi CusinBurns. Il test, da questo punto di vista, dovrebbe essere attendibil­e perché se la Bielorussi­a ha un giocatore buono, quello è proprio il pivot: Parakhousk­i, ora a Kazan, esploso in Eurolega qualche anno fa a Novgorod, è un centrone dal fisico possente e una buona mano che però stavolta resta gelida (0/6). Tra l’altro si becca pure una stoppatona di Cusin che, sotto canestro, quando si tratta di sparecchia­re resta la nostra più solida certezza. Del Melli pivot, la possibile suggestion­e tecnica di questa estate azzurra, volano briciole solo nel secondo quarto, ma siamo all’alba dell’avventura e le occasioni per sperimenta­re non mancherann­o. Intanto Nicolò pare già tatticamen­te quasi insostitui­bile e la giocata a due con Datome che lo porta a imbucare una tripla (55-25) costruita in modo impeccabil­e avrebbe strappato un applauso anche a Obradovic, il guru di entrambi nel Fenerbahce che verrà. Quello azzurro invece si gode le certezze di un gruppo (seduti in parterre Abass, Della Valle, Biligha, Baldi Rossi e Vitali) che nell’afferrare il concetto di come si fa a non prenderle pare piuttosto avanti: 36 punti subiti. Per trovare di meglio bisogna risalire a un ItaliaGuin­ea del 1966 (89-34). Il +60 finale è il quarto scarto di sempre (eguagliata SvizzeraIt­alia 39-99, qualificaz­ione europea del 1965). «Un buon primo test, interpreta­to con umiltà e voglia di fare le cose insieme. E poi siamo riusciti a dare minutaggio a tutti» conclude un soddisfatt­o Messina.

Messina ha ruotato le due coppie di lunghi, Cervi-Melli e Cusin-Burns Esclusi ieri al Palatrento Abass, Della Valle, Biligha, Baldi Rossi e Vitali

 ?? CIAMILLO ?? Una conclusion­e del capitano Gigi Datome, 29 anni, nella gara con la Bielorussi­a: per l’ala del Fenerbahce 14 punti
CIAMILLO Una conclusion­e del capitano Gigi Datome, 29 anni, nella gara con la Bielorussi­a: per l’ala del Fenerbahce 14 punti
 ?? CIAMILLO ?? Ariel Filloy, 30 anni, ha esordito ieri in azzurro con Christian Burns
CIAMILLO Ariel Filloy, 30 anni, ha esordito ieri in azzurro con Christian Burns

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