Scontro sui cantieri, Calenda: «L’Italia non accetterà il 50%»
Mosse di avvicinamento all’incontro di martedì a Roma, quando il ministro dell’Economia di Parigi, Bruno LeMaire, incontrerà il collega italiano dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Tema, il caso Fincantieri-Stx, dopo che la Francia ha nazionalizzato i cantieri di Saint-Nazaire impedendo all’azienda italiana (partecipata statale) di assumerne il controllo. Calenda ha ricostruito la vicenda: qualche giorno fa, l’esecutivo di Parigi ha fatto sapere che non avrebbe accettato una maggioranza italiana nell’azionariato di Stx, società francese che era stata acquistata da Fincantieri dopo una gestione coreana, poi fallita. Quindi ha ribadito la posizione italiana: «Non c’è verso che noi accettiamo il 50%, ovvero meno di quello che avevano i coreani. È una questione di rispetto e dignità, non ci muoviamo di un millimetro e non lo faremo martedì. E questo farà bene alla Francia, perché deve capire che nazionalizzare è sbagliato». Calenda ha risposto anche a chi aveva ipotizzato - come ripicca verso Parigi - di nazionalizzare Telecom che è controllata, per il 23,94%, da Vivendi: «Ad una fesseria non si risponde con un’altra fesseria più grossa». Sul tema interviene anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ipotizza di «costituire il più importante polo della cantieristica europea navale» coinvolgendo anche i tedeschi in un piano per «la difesa europea».
Tra i sindacati dei lavoratori a Saint-Nazaire, intanto, c’è chi guarda con preoccupazione al futuro, qualsiasi sia la proprietà dei cantieri: nè Fincantieri né lo Stato francese, secondo i rappresentanti dei lavoratori, avrebbero dato garanzie sul futuro occupazionale. Ma in città c’è anche chi vede proprio nel protezionismo francese una garanzia per i lavoratori.