La Gazzetta dello Sport

«Cartello esposto tardi Siamo stati degli asini»

«Stavolta non ho ignorato l’ordine, ma capire il momento giusto per rientrare non è il mio forte. Vedrete, ce la farò prima di ritirarmi!»

- Paolo Ianieri INVIATO A BRNO

Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma basta guardare al cronologic­o dei tempi per capire che, se fosse stata una gara normale, tutta bagnata o tutta asciutta, Valentino Rossi avrebbe salutato la Repubblica Ceca da uno dei gradini del podio. Invece in MotoGP da qualche anno esiste la regola del «flag to flag», le gare non si fermano più in caso di arrivo di pioggia o di pista che si asciuga, e questa è una tipologia di gara che Valentino proprio non riesce a digerire. «Anche se vi prometto che prima della fine della mia carriera riuscirò a sconfigger­e questa maledizion­e», ci ride su il pesarese.

LUCI E OMBRE Che vede il bicchiere mezzo pieno, visto il gran ritmo mostrato sia nei primi giri di gara con l’asfalto umido, sia quando, cambiata moto, ha dato via a una gran rimonta arrivata fino ai piedi del podio, 2”3 dalla Yamaha gemella di Maverick Viñales. Ma è chiaro che avere sbagliato ancora una volta i tempi di rientro ai box, come già suc- cesso in altre occasioni — Misano 2015 o Sachsenrin­g 2016 sono ancora nella memoria di tutti — ha condiziona­to pesantemen­te il risultato finale. «La situazione però è diversa: a Misano ci marcavamo con Lorenzo, mentre l’anno scorso ero stato io a sbagliare, ignorando l’ordine del box. Questa volta avevo promesso che sarei entrato appena fosse stato esposto il messaggio e l’ho fatto, solo che la segnalazio­ne è stata fatta con un giro di ritardo. Forse sono troppo forte sul bagnato (ride; perché ogni volta che si verificano queste condizioni sono primo e chi segue è sicurament­e avvantaggi­ato. Ammetto, però, che capire quando è il momento giusto per entrare non rappresent­a il mio punto di forza. Voglio rivedere bene la gara, anche Pedrosa è entrato prima di noi e probabilme­nte in Honda sono più organizzat­i. In ogni caso, finire 4o è meglio che 8o e io mi sono comunque divertito. E con la bella gara di Luca, che sta dimostrand­o di avere un buon potenziale e poter diventare forte, oggi siamo fratelli di quarto posto». Valentino Rossi ha sostituito la moto 3 giri dopo Marquez

ASINI Pronto a prendersi le colpe quando sbaglia, Valentino è però altrettant­o bravo a difendere il team. «Di solito sono solo io lo stupido, stavolta siamo in 4-5 ad avere le orecchie da asino. Mentre altre volte con la moto da asciutto faticavamo a trovare subito il ritmo, stavolta sono riuscito a spingere subito. Il problema è che Pedrosa è rientrato un giro prima e tutti gli sono andati dietro, ma rientrando 14° ho comunque recuperato molto e il podio mi è sfuggito per un pelo. Perché sono rientrato con un giro di ritardo? Sarebbe poco elegante spiegare cos’è successo e di chi è la colpa. Un problema di comunicazi­one di 10-12” ci è costato un giro, la prossima volta funzionerà meglio».

NUOVO TELAIO E se è vero che Marquez ha allungato in campionato, Vale non sembra troppo preoccupat­o («il Mondiale è aperto, l’importante è andare bene»). E oggi nella giornata di test collettivi proverà assieme a Viñales anche un terzo telaio, realizzato dalla Yamaha durante la pausa estiva.

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