La Gazzetta dello Sport

Prohaska: «Luciano ok Solo la Juve sopra l’Inter»

Da Roma per un colpo a Liedholm? No, per Cerezo... Io in slip, colpa del Barça»

- Luca Bianchin INVIATO A VIENNA (AUSTRIA) @lucabianch­in7

Herbert Prohaska avrebbe dovuto fare il meccanico. Per un po’ si è guadagnato da vivere riparando auto, poi ha svoltato. Il papà, un manovale appassiona­to di pallone, lo portava su un campo quando Herbert aveva 4 anni e il bambino, istintivam­ente, si metteva a giocare. E’ servito. E’ stato per due anni all’Inter vincendo la coppa Italia 1982, è passato alla Roma e si è preso uno scudetto. In quegli anni, un personaggi­o di culto. Aveva i baffoni ed era considerat­o uno da slow foot, da tecnica a ritmo lento: regista cerebrale. Non per caso allenò la nazionale e l’Austria Vienna, che ieri ha giocato con il Milan. Per Prohaska, un derby: l’Austria Vienna è la squadra che guardava nei sabato pomeriggio da bambino, la squadra in cui ha giocato e che ha allenato.

Parliamo di nostalgia da ex. Che effetto fa l’Inter da Vienna?

«La guardo ogni volta che posso. Spalletti è un grande allenatore e l’Inter può vincere lo scudetto. Per me dietro la Juve c’è lei, al massimo assieme a Roma, Napoli, Milan e Lazio».

Cosa è cambiato dagli anni ’80?

«Tutto. Io sono stato il primo straniero alla riapertura delle frontiere. Quando arrivai, mi portarono a San Siro per una foto con un violino in mano: il classico austriaco. Ero uno straniero in mezzo a 25 italiani. Ora magari ci sono tre italiani, tutti stranieri e un proprietar­io cinese. Ma l’Inter resta uno dei più grandi club al mondo».

A proposito di tempi moderni: un capitano con i capelli platinati è di suo gradimento?

«Massì, Icardi è il giocatore che preferisco: sempre almeno 20 gol. Poi mi piace Candreva».

E un giocatore alla Prohaska farebbe comodo?

«Ora il regista non serve più, adesso si corre e si gioca di prima».

Si difenda a 35 anni di distanza. La chiamavano “lumachina”, ma era davvero così lento?

«Ma no, nasce tutto da un equivoco sul mio soprannome. In realtà ero sempre il quinto-sesto più veloce della squadra. Poi ora dicono lo stesso di altri giocatori, come Montolivo. Ma se Montolivo fosse anche veloce, sarebbe al Real Madrid».

Domanda all’ex romanista. Chi aveva ragione tra Totti e Spalletti?

«Di sicuro Totti è il più grande romanista di tutti i tempi e vo- Centrocamp­ista molto tecnico, Herbert Prohaska ha iniziato la carriera nel 1972 con l’Austria Vienna. Nel 1980, alla riapertura delle frontiere, passa all’Inter con cui ha giocato due stagioni. Per lui in nerazzurro 81 partite, 11 reti e una coppa Italia. Nel 1982 va alla Roma dove rimane giusto il tempo di vincere lo scudetto con 3 gol in 26 gare di campionato. Nel 1983 ritorna all’Austria Vienna, dove chiude la carriera nell’89. Per lui 83 presenze e 10 reti con la nazionale austriaca, partecipan­do a due Mondiali. Dell’Austria è stato anche il selezionat­ore dal 1993 al ‘99, portando i suoi al Mondiale ‘98 in Francia e al miglior piazzament­o nella classifica Fifa: 17° posto. HERBERT PROHASKA EX CENTROCAMP­ISTA

leva giocare sempre. Ma se avesse potuto fare il titolare in tutte le partite come una volta, Spalletti sarebbe ancora alla Roma, non all’Inter».

Eriksson invece nell’autobiogra­fia ha scritto che lei lasciò Roma perché colpì Liedholm con una pallonata e lui non la perdonò. Vero?

«Falso. L’ho colpito davvero ma lui, anche con un occhio gonfio, mi trattò come sempre. In realtà andai via perché Falcao trovò un nuovo accordo e il presidente Viola aveva già preso Cerezo. C’era posto solo per due di noi, mandarono via me».

Che ricordo resta?

«Bello, a volte mi chiamano ancora. A Roma sono diventato una leggenda in un anno, nessun altro ha fatto così».

Permetta l’ultima domanda. Si è letto che lei in primavera è rimasto in boxer in uno studio televisivo. Che è successo?

«Io e altri giornalist­i della tv austriaca abbiamo detto che ci saremmo messi in mutande se il Barcellona avesse rimontato il 4-0 del Psg. Lo ammetto, non un bello spettacolo».

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REUTERS Herbert Prohaska, 62 anni, austriaco ex di Inter e Roma
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Prohaska ai tempi dell’Inter

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