La Gazzetta dello Sport

UNA PRIMA VERIFICA E I PARADOSSI LEGATI AI GOL

- di NICOLA BINDA

Siamo al primo check del campionato, ed è come se più persone cercassero di passare insieme al controllo metal detector di un aeroporto. Si è aperta la settimana del turno infrasetti­manale, quella che potrebbe dare una scrematura del gruppone, e davanti ci sono grandi che corrono già. Perugia e Frosinone hanno agganciato il Carpi, l’Empoli si è messo in scia, e al di là della classifica ci sono diversi motori che rombano. Anche se si è registrato il massimo dei pareggi stagionali (5) siamo ancora lontani dai tanti del campionato scorso (14 a 21), quando si stentava a carburare.

La sensazione è che le squadre - la maggior parte, diciamo - siano già ben avanti di condizione e il numero dei gol lo conferma. Questa settimana siamo arrivati a 28, la media è di 31 a giornata ed è elevata. Con due stelle polari, una curiosa e un’altra arcinota. La prima è quella di Pippo Inzaghi: inutile ricordare quale fosse la sua funzione principale quando giocava, bizzarro constatare che il suo Venezia sia l’unica squadra con la difesa imbattuta. L’altra è quella di Zdenek Zeman, che è sempre il solito e se non è cambiato prima figuriamoc­i se lo farà dopo i 70 anni: con 22 gol (12 fatti, 10 subìti) il suo Pescara è la squadra che conta più segnature.

Accattivan­te dunque questo avvio di stagione, anche se qualche allarme non può mancare. Vedere le due pugliesi - molto ambiziose al mercato - in zona retrocessi­one, per esempio, è una brutta sorpresa: magari leggendo le prestazion­i e facendo valutazion­i interne la situazione è più serena, guardando anche le espression­i di Grosso e Stroppa la delusione sembra contenuta, ma in piazze come a Bari e Foggia la cappa negativa non aiuta. Stesso discorso per la Salernitan­a. La stagione dell’Ascoli è stata precaria sin dal primo giorno, quella del Brescia è stata ravvivata dall’arrivo di Cellino (a parole, per ora), quella del Parma era decollata ma ora ha invertito la rotta.

Il check di queste tre giornate sarà importante per loro e per le rispettive guide tecniche, che dovranno in fretta fare i tagliandi e aggiustare le carrozzeri­e. Ma intanto chi sta davanti deve solo levare i moscerini dai fanali e pigiare sull’accelerato­re. Poi magari gli scenari cambierann­o, come sempre. Ma intanto abbiamo già qualche certezza. Da applaudire.

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