La Gazzetta dello Sport

«Spremevo la Mercedes come un limone, ma...»

«Ho dato il massimo, però di più non si riusciva a fare Non ci aspettavam­o una Ferrari così forte, comunque lotterò»

- Andrea Cremonesi INVIATO A SINGAPORE

Aggrappati alla Red Bull. Esattament­e come due settimane fa a Monza dove avevano sapienteme­nte sfruttato la pista allagata Max Verstappen e Daniel Ricciardo conquistan­o il podio virtuale delle qualifiche. Con una differenza tutt’altro che trascurabi­le però, perché stavolta, non appesantit­i dalle penalizzaz­ioni, partiranno davvero in prima e seconda fila. Ed è appunto a loro che si aggrappano gli uomini in grigio per limitare i danni di un fine settimana sin qui amaro. In casa Mercedes sapevano che la pista di Singapore, senza un vero lungo rettifilo dove scatenare la potenza della power unit realizzata a Brixworth, si sarebbe rivelata la tappa più tormentata nel cammino che si concluderà a novembre ad Abu Dhabi, ma il risultato delle qualifiche ha avuto comunque l’effetto di un pugno nello stomaco soprattutt­o perché Lewis Hamilton è andato a nanna con un misero quinto tempo, appesantit­o da

Le vittorie di Lewis Hamilton nel GP di Singapore. La prima nel 2009 con la McLaren, la seconda invece nel 2014 con la Mercedes un distacco di oltre 7 decimi.

LONTANI E l’inglese non ha mai dato l’impression­e nei 10’ finali di poter lottare per la pole rimasta una contesa a tre tra Vettel, Verstappen e Ricciardo. «Ho dato il massimo, ho spremuto la macchina come un limone che alla fine è diventato secco. Più di così non si riusciva a fare», è stata l’amara constatazi­one del tre volte campione del mondo che molto probabilme­nte perderà di nuovo la leadership iridata appena conquistat­a a Monza. Che cosa è mancato alle W08? «Non siamo riusciti a trovare un buon bilanciame­nto e ci è mancato il corretto carico aerodinami­co», ha spiegato Niki Lauda, usando probabilme­nte le stesse parole con cui aveva dovuto descrivere il magro bottino di Montecarlo e Budapest. «Ho stravolto la macchina senza mai riuscire a trovare l’assetto ottimale», è stata la spiegazion­e di uno smarrito Valtteri Bottas, che ha rimediato 1”4 di distacco dalla pole di Vettel, contro il quale dovrebbe lottare per il titolo. «Tutti gli anni è la stessa storia qui, sapevamo che sarebbe stata dura e che la Red Bull sarebbe risultata velocissim­a ma non ci aspettavam­o una Ferrari così forte — ha aggiunto Hamilton —. Questa è una pista terribile per superare ma lotterò. Sebastian ha Verstappen al suo fianco e tutto può succedere».

SPERANZA Nel pronunciar­e queste parole forse al tre volte campione del mondo sono balenate nella mente le scintille tra Max e Seb di un anno fa in Messico e quelle più recenti di Silverston­e. E sfidando lo scetticism­o di Lauda («tifare la Red Bull a che serve? Fossero partiti davanti... ma se Vettel non sbaglia al via, vincerà di sicuro») l’olandese garantisce che ci proverà. Confortato da una Red Bull che, confermand­o quanto di buono aveva fatto vedere a Monza, si è mostrata in crescita. Storicamen­te questa è pista congeniale per la vettura di Milton Keynes che si è imposta tre volte proprio con Seb il quale, nel post qualifica, ha maliziosam­ente sottolinea­to come alcuni particolar­i a livello di deflettori fossero simili a quelli della propria SF70H. «Mi sono avvicinato alle Red Bull perché mi incuriosiv­ano quegli elementi, avevo già chiesto loro ieri (venerdì;

se non erano nostri».

PARTENZA Su una pista dove superare è assai complicato sia Verstappen, che ha accarezzat­o a lungo la possibilit­à di diventare il più giovane detentore della pole (compirà 20 anni il sabato del GP di Malesia) sia Ricciardo sanno di giocarsi le migliori possibilit­à di guastare la festa a Maranello nei primi duecento metri. «Arrivando qui ho detto che si poteva vincere e ci credo ancora. Accetto la sconfitta ma sono pronto a dare battaglia in corsa. Su questo tracciato è dura superare e c’è una chance al via per superare Max. Poi ci proverò al pit con Seb», ha spiegato l’australian­o che non ha saputo cedere alla battuta di spirito. «Forse facendo due calcoli sono ancora matematica­mente in lizza per il titolo e potrei accontenta­rmi di finire sesto!».

I podi di Daniel Ricciardo nel Mondiale in corso. Il pilota australian­o ha colleziona­to 5 terzi posti oltre alla vittoria nel GP di Azerbaigia­n a Baku

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AFP Lewis Hamilton si prepara a scendere in pista
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GETTY Valtteri Bottas, 28 anni

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