La Gazzetta dello Sport

Slovenia-Serbia Duello di fenomeni per l’oro tutto slavo

Squadra slovena punta su Doncic, il baby-crack. Super Bogdanovic è il leader dei serbi

- Mario Canfora INVIATO A ISTANBUL (TURCHIA)

Era la finale meno pronostica­ta alla vigilia dell’Europeo: Slovenia-Serbia risveglia i cuori del passato, dei magici Anni 80 e 90, quando la vecchia Jugoslavia dominava nel Vecchio Continente con giocatori e talenti a bizzeffe e i suoi campionati erano visibili da noi solo su Tv Koper-Capodistri­a con la voce di Sergio Tavcar. Dal 2009, la manifestaz­ione è stata un affare tra Spagna (tre vittorie: 2009, 2011 e 2015) e Francia (2013) ed è quasi un segno del destino se l’ultimo successo targato Jugoslavia, nel 2001, fu ottenuto proprio qui a Istanbul. Dove oggi per l’ultimo atto la scuola slava propone una sfida nella sfida tra due stelle che non faticheran­no tanto a diventare protagonis­te anche negli Usa: Slovenia-Serbia è soprattutt­o Luka Doncic, 18 anni, contro Bogdan Bodganovic, 25. Si tratta del meglio in circolazio­ne attualment­e in Europa, anche se non li vedremo più giocare contro con la maglia dei club dal momento che Bodganovic ha scelto (giustament­e) la via dell’Nba con i Kings. Nel frattempo, prima della palla a due di stasera c’è già una certezza: chi vincerà la gara sarà l’Mvp di una manifestaz­ione che cambia formula proponendo­si ogni quattro anni (a tal proposito, è possibile che l’Italia faccia un pensierino per organizzar­e nel 2021 uno dei gironi della prima fase).

IL FARO Bogdanovic (uno dei nostri castigator­i nei quarti di finale) ha dalla sua l’esperienza che lo ha già visto vincere l’ultima Eurolega col Fenerbahce assieme a Gigi Datome. È il faro della Serbia guidata da quel cinquanten­ne marpione di Sasha Djordjevic (che è stato a un passo dalla panchina azzurra per il dopo-Messina prima della chiamata di Sacchetti): tutto parte da lui, la maggior parte delle azioni le gestisce da play puro, organizzan­do gli attacchi col lungo in post che consentono di aprire varchi per gli altri. Ma anche col penetra e scarica eccelle e il passaggio al momento giusto al compagno è una delle sue principali doti. Giocatore totale, tiratore da tre senza tanti problemi, è spesso presente a rimbalzo, pronto ad affondare i colpi dall’altra parte del campo. In Nazionale ha sempre convissuto al fianco di Teodosic, ora con l’assenza del neo play dei Clippers si è sentito ancor di più responsabi­lizzato, godendo però del rispetto dei più grandi, bravi a non soffrire di gelosie perché ormai quando si parla di Serbia l’accostamen­to a Bodganovic è immediato e scontato.

PREDESTINA­TO

Di fronte, avrà Luka Doncic, quasi sette anni in meno e già devastante in ogni angolo del parquet. Visione di gioco, cambio di ritmo impression­ante, fisico ben piazzato. Quando parte, l’unica maniera per fermarlo è il fallo. È un bambino ancora, il giocatore del Real Madrid (bravo tre anni fa a vedere lungo, ma in realtà già a 13 anni segnava quarantell­i in scioltezza in tutti i tornei internazio­nali) che da padre serbo (strani gli scherzi della vita) e mamma slovena ha poi preferito proprio la casacca biancoverd­e. «Ma non ho mai avuto dubbi sulla scelta da fare», dice convinto con quel viso acerbo e pieno di gioia: «A 13 anni non avrei mai immaginato che sarei arrivato fin qui», ammette tra un nugolo di telecamere e taccuini che lo braccano ovunque. La mamma Miriam lo segue sin da piccolo e vive con lui a Madrid. «Ama la pallacanes­tro in modo smisurato», ci racconta mentre il vice allenatore sloveno Jaka Lakovic (visto in Italia ad Avellino e uno dei più grandi interpreti europei nel ruolo di play) non fa altro che ribadire il pensiero comune: «È davvero incredibil­e quello che riesce a fare avendo appena 18 anni, e la personalit­à che ha in gare così importanti. Può giocare da play, guardia o ala piccola, ma direi che è un grande regista del gioco e non ci sono più aggettivi per definirlo». Dovesse vincere la Slovenia, quindi, il titolo di migliore giocatore di questo Europeo andrebbe al baby-fenomeno di Lubiana destinato a essere la prima scelta assoluta del draft Nba 2018. L’esordiente Doncic, così, può diventare stasera l’mvp più giovane di sempre, primato detenuto da Arvidas Sabonis che aveva 20 anni e 7 mesi quando vinse con l’ex Urss il titolo nell’edizione 1985 in Germania. Fenomeni.

 ?? CIAM ?? Luka Doncic, ala di 201 cm, 18 anni, gioca nel Real Madrid
CIAM Luka Doncic, ala di 201 cm, 18 anni, gioca nel Real Madrid
 ?? CIAM ?? Bogdan Bogdanovic, 198 cm, 25 anni, firmato da Sacramento
CIAM Bogdan Bogdanovic, 198 cm, 25 anni, firmato da Sacramento

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