Lombardia Trophy Uno, un capolavoro Guignard-Fabbri ok
E’il Lombardia Trophy, sembra un Mondiale. La tre giorni di Ice Lab, di altissimo livello, è suggellata da quel prodigio di Shoma Uno. Il 19enne giapponese, vice iridato in carica, firma un capolavoro. Nella Turandot del libero centra cinque quadrupli (5!), quattro diversi (due toeloop) e tre nella seconda parte. Mostruoso. C’è un’unica sbavatura, sul loop iniziale. Ma poco importa: con l’aggiunta di cinque tripli, combinazioni da sogno e qualità artistiche che crescono, i punteggi sono da capogiro: nel segmento di 214.97, nel totale di 319.84. Solo Hanyu, nella storia, vanta di più. Il viaggio degli oltre 30 inviati al seguito è stato ripagato. E il divario sul secondo, lo statunitense Jason Brown, altro big, è di 59.96 punti, enorme. Nel contesto Matteo Rizzo si esalta. Il 19enne allievo di Franca Bianconi, in attesa di osare col quadruplo, sciorina una prova sbalorditiva. Nel libero, con 155.35 punti, migliorando il personale di 20.38, fa addirittura 3°, scalando dal 6° a un prestigioso 5° posto. E la prestazione, sebbene non sarà ufficialmente riconosciuta, poiché non ottenuta in gara di prima fascia, migliora il record italiano di Ivan Righini (153.13). L’italorusso, a Bergamo, stenta: 11° con 188.40. E Maurizio Zandron è 13° con 184.17. Sarà dunque Rizzo, a fine mese a Oberstdorf, a inseguire il pass olimpico maschile che all’Italia manca.
DANZA L’acuto azzurro più alto arriva comunque della danza: Charlene Guignard-Marco Fabbri bissano, dominando, il successo 2016. Il duo allenato da Barbara Fusar Poli presenta il nuovo libero, sulle note di «Exogenesis Symphony Part III» dei Muse. Il programma è delicato, preciso e destinato a graffiare. Peccato, nell’occasione, manchi di un sollevamento. Ma il successo, coi russi Loboda-Drozd, vice iridati junior in carica a quasi 15 punti, non è in discussione.