MONTELLA SI GIOCA LA CARTA KALINIC
1L’esordio in campionato in questo stadio gli regalò la tripletta all’Inter. All’appello mancano solo i suoi gol
Il croato parte per la prima volta da titolare a San Siro: quel precedente fortunato con l’Inter...
Il Milan ha tre centravanti che Montella deve necessariamente sistemare sul podio. L’estate aveva consegnato l’oro a Cutrone, sorpresa del precampionato e delle prime sfide vere, dall’Europa al campionato. André Silva, primo nella classifica per denaro investito, era rimasto nell’ombra per poi guadagnarsi lo scalino più alto in settimana: titolare a Vienna e tripletta da medaglia. Lo sprint degli ultimi giorni ha però visto un altro sorpasso: il portoghese tornerà argento, il primo premio inteso come maglia da titolare andrà a Kalinic. Per Nikola è un bel riconoscimento: sarà l’esordio da titolare a San Siro dopo un quarto d’ora di prova contro il Cagliari. Se esiste una classifica per misurare il desiderio di Milan Kalinic è certamente da scudetto: Cutrone è cresciuto nel vivaio, Silva è stato un acquisto lampo, mentre l’ex viola ha fatto di tutto per lasciare Firenze e arrivare a Milano, con secco rifiuto per qualsiasi altra destinazione. A ventinove anni Kalinic è primo anche per anzianità, mentre il talento premierebbe probabilmente gli altri due. L’allenatore ha però chiara la strategia per provare a battere l’Udinese: non solo la tecnica, per prevalere servono fame e spirito di sacrificio. Doti che Nikola tiene ben presenti: il carattere generoso e la disponibilità a mettersi al servizio del gruppo, unite a una buona capacità sottoporta, hanno fatto di lui un centravanti da venticinque milioni di euro. Se poi oggi pomeriggio Montella cerca una «vittoria sporca», come ha ammesso alla vigilia, Kalinic è di nuovo il più adatto: contro l’Udinese ha segnato il meno limpido dei suoi gol. Con un tocco su tiro di Badelj portò la Fiorentina in vantaggio nel 3-0 ai bianconeri del dicembre 2015: non esattamente un capolavoro.
TRIPLETTA Furono invece dei bei gol, da attaccante cinico e preciso, i tre che Nikola segnò all’esordio «italiano» in questo stadio: aveva sempre la maglia della Fiorentina e piegò l’Inter con una tripletta. Altro dettaglio: anche allora, come stavolta, si giocava di settembre. Più che dei numeri Montella ha tenuto conto di altri fattori: dello stato di forma, della necessità di ruotare gli attaccanti in vista dei tanti impegni ravvicinati, del desiderio di rendere merito all’impegno in allenamento di Kalinic e della volontà di far crescere senza fretta i due centravanti più giovani. Ieri l’allenatore ha spiegato tutto questo: «Kalinic deve ancora crescere di condizione ma sono molto soddisfatto di lui. André Silva ha grandissime potenzialità, gli auguro di diventare tra i più forti d’Europa, dovrà solo imparare a essere più cinico e giovedì ha fatto capire che sa esserlo. Cutrone pare già dimenticato invece ci darà un grande contributo: è bello avere dei dubbi così, le scelte saranno fatte di volta in volta». Questa toccherà a Kalinic già titolare in Europa League, ma lontano da Milano e unico ancora a secco: generoso tanto da lasciare spazio al tris di André Silva, compagno di reparto, e al gol di Suso, entrato pochi attimi prima al suo posto mentre oggi gli farà da suggeritore. Il week-end può essere quello giusto: ieri ha segnato Perisic, connazionale e amico con cui condividere le vacanze, mentre oggi a San Siro ci saranno Vanja e Mateo, moglie e figlio. E sarebbe anche un buon modo per guardare al futuro: la prossima volta che il Milan giocherà a San Siro di domenica sarà da ospite, a metà ottobre, dell’Inter...