Troppi blackout in difesa Però c’è Dybala e va al Max
Fatturato cresce di più degli stipendi ma non per Real e Barcellona Allarme Serie A
Se l’élite dei fatturati è ancora lontana, quella della sostenibilità è stata già raggiunta. Pochi club, in Europa, possono vantare lo stesso trend virtuoso della Juventus che tra il 2011-12 e il 2015-16 ha visto crescere i ricavi operativi (+75%) molto di più degli stipendi (+48%), secondo uno studio di Kpmg Football Benchmark. La società di analisi si è interrogata su una domanda di stretta attualità: è sostenibile il calcio europeo in questi tempi di spese pazze? Per farlo ha messo a confronto l’andamento dei fatturati al netto delle plusvalenze e quello delle spese per il personale. Il trasferimento record di Neymar, passato dal Barcellona al Psg per 222 milioni, ha fatto suonare il campanello d’allarme, con il presidente dell’Uefa Ceferin a vagheggiare l’introduzione di misure drastiche come il salary cap, la luxury tax, limiti alle spese sul mercato, in nome del «competitive balance», che è diventato il mantra delle istituzioni calcistiche: rendere le competizioni più equilibrate, ridurre la forbice tra grandi e piccole.
FATTORE COMUNE Kpmg ha analizzato sia le leghe sia i singoli club di vertice e il responso complessivo è stato lo stesso: ad alti livelli il sistema tiene, è sostenibile. Occhio, però, che lo studio si chiude giocoforza con la stagione 2015-16, l’ultima per la quale sono disponibili tutti i bilanci: l’inflazione degli ultimi tempi, compresi i movimenti della più recente sessione di mercato, va monitorata attentamente. Ma, al momento, l’industria del calcio europeo top tiene botta. Si è già dimostrata anticiclica in tempi di recessione e la crescita continua tuttora. Certo, ci sono casi e casi. Preoccupa, per esempio, il trend della Serie A rispetto ai campionati concorrenti: nel quinquennio preso in esame il fatturato italiano è aumentato del 17%, poco di più degli stipendi (16%) e soprattutto è aumentato molto di meno di Premier (76%), Bundesliga (45%), Liga (36%) e anche Ligue (29%) che di conseguenza si sono potute permettere incrementi di spesa maggiori, rispettivamente del 56%, del 41%, del 31% e del 19%. «È un ammonimento – spiegano gli analisti di