Chiellini e Allegri, un urlo per Livorno «Aiutiamo la città»
Due concittadini nella gara di solidarietà dopo l’alluvione. C’è Antognoni tra gli ospiti
Fosse successo qualche tempo fa, sarebbe stato un bimbo della «mota» anche lui. Mota, cioè fanghiglia, melma, è una parola che a Livorno nelle ultime settimane ha acquisito un significato diverso. I bimbi della mota, quelli che hanno spalato ovunque nei giorni successivi all’alluvione del 10 settembre, sono ragazzi di ogni età, volontari di ogni tipo, ultrà del Livorno ma anche del Pisa. E a distanza di tre settimane Giorgio Chiellini ha fatto viaggiare la solidarietà sulla Fi-Pi-Li, sfruttando la sua popolarità per convincere tanti amici a partecipare a un derby fra le vecchie glorie del Livorno e del Pisa, benedetto anche dalla Fiorentina che ha mandato Giancarlo Antognoni a rappresentarla e a portare al sindaco Filippo Nogarin una maglia viola con la scritta Forza Livorno. «C’è stata una grande corsa ad aiutare», sottolineano tutti. Il modo per farlo ancora è fare una donazione sul conto corrente creato insieme con l’hashtag #AiutiamoLI: IT38L08461139020000106 80080.
EMOZIONE «Non mi piace apparire ma questa volta era il caso di esporsi», dice Chiellini, arrivato dal ritiro di Coverciano e rimasto a lungo in panchina dove c’è anche il suo tecnico di ogni giorno, Massimiliano Allegri. Zero commenti sulla Juve, tutta l’attenzione su Livorno e sulle sue ferite profonde. «Sono emozionato, questo stadio è casa mia. Una parola sulla Var? Ovvia, giù...», risponde con un sorriso Chiellini al vecchio cronista che cerca spunti di attualità, e Allegri fa un appello all’unità, ma parla della città, non della Juve. Perché è la serata dei ritorni per tanti, da Amelia a Bonaldi, da Galante a Protti, autore del primo gol. La famiglia Lucarelli è rappresentata da Alessandro e da Mattia, figlio di Cristiano, assente giustificato perché in ritiro con il Catania. È un evento speciale, stavolta niente fischi all’Inno di Mameli, al massimo il tentativo di coprirlo dalla curva con un coro per le nove vittime, «Sarete sempre con noi». La commozione è profonda quando la banda dell’Accademia Navale suona il silenzio e la gente, miracolo in uno stadio italiano, si zittisce per davvero. Sarebbe un momento perfetto se non fosse per la suoneria di un cellulare risuonata indispettita a un certo punto. E dopo il silenzio è arrivato il calcio, tantissimi giocatori da una parte e dall’altra, qualche sportivo extra come il tennista Filippo Volandri, Massimo Giletti a tenere il filo. Sono stati venduti 4.700 biglietti, tanta gente ne ha comprato uno o più e poi magari non è venuta, ma il calore al Picchi si sente lo stesso. La voglia di chiudere i buchi dell’anima dopo quelli nelle strade.