Montella e club In tre al tavolo per tornare a galla
Vertice tecnico-Fassone-Mirabelli: analisi del k.o. e nuovo preparatore entro fine settimana
Igiorni liberi sono una chimera. Il lavoro chiama, Fassone e Mirabelli pure, e Vincenzo Montella approfitta del rompete le righe di 72 ore concesso alla squadra per riordinare idee e valutazioni assieme alla dirigenza. Ieri a Casa Milan a.d., d.s. e allenatore si sono trovati a pranzo per fare un punto della situazione. Un’ora e mezza per analizzare la sconfitta con la Roma e capire in che modo ripartire. Diciamo che, a differenza di quanto era successo sette giorni prima, è stato un confronto descritto come sereno – nel limite del possibile, ovviamente – e soprattutto propositivo. Un approccio utile per l’uso degli elementi positivi visti per tre quarti della sfida con la Roma. In particolar modo, lo spirito e l’atteggiamento dei primi venti minuti della ripresa sono un tesoretto da non disperdere in vista di un derby che ha già registrato la grande carica da parte di Mirabelli.
CARTA BIANCA Allenatore e dirigenti hanno quindi esaminato la partita, analizzato la situazione dei singoli, programmato nei dettagli il lavoro delle due prossime settimane e affrontato il discorso sul preparatore atletico. Montella, che ha carta bianca dal club, non ha ancora deciso e sta valutando più di un profilo. La condizione essenziale è portare a Milanello una figura che abbia esperienza europea, intesa come capacità di gestione di un gruppo chiamato spesso a giocare ogni tre giorni. L’obiettivo è risolvere la questione entro la fine di questa settimana. Com’era già emerso con forza nel dopogara di domenica, sul tavolo non compare assolutamente la questione allenatore, difeso a più riprese dal club, mentre da Gerusalemme Ancelotti chiarisce a sua volta: «Per i prossimi dieci mesi riposerò, non allenerò altre squadre».
SOCIETÀ Intanto negli ultimi giorni sono tornate di attualità le vicende societarie. Va segnalato che Fassone a metà della settimana prossima ha in agenda un viaggio in Cina (che però fino a ieri non era ancora stato confermato), con due punti in particolare all’ordine del giorno: verificare lo stato dell’arte di Milan China, ovvero la controllata da cui dovrà passare il vitale progetto di espansione rossonera nel territorio cinese; e presentare il progetto commerciale a una serie di importanti aziende in vista di eventuali partnership. La missione dunque continua, parallelamente alle trattative con alcune banche per rifinanziare il prima possibile il debito con Elliott. Di certo Mr. Li è in cerca di altri investitori al di fuori dalla Cina – si parla di imprenditori europei e persino italiani – che lo affianchino nella gestione del club e ovviamente siano disposti a inserire capitali freschi, utili anche per rimborsare Elliott. Scenario che, da quanto risulta, a Elliott non «sposterebbe» nulla perché, in quanto detentore del debito, nella malaugurata ipotesi di inadempienza da parte di Mr. Li il fondo di Paul Singer verrebbe comunque ripagato prima degli azionisti.