La Gazzetta dello Sport

CORRE, CADE, SI RIALZA: ETERNO GIMONDI

- Email: pbergonzi@rcs.it twitter: @pierbergon­zi

«Non importa quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi»: la frase è di Vince Lombardi, leggendari­o allenatore di football americano. Lombardi vinse tutto con i Green Bay Packers negli anni in cui Felice Gimondi conquistav­a il Tour, il Giro, la Roubaix... Il coach filosofo se n’è andato con la sua palla ovale in cielo nel 1970, prima che Gimondi trionfasse al Mondiale e rivincesse per la terza volta il Giro d’Italia, e certamente avrebbe amato il bergamasco che era e continua a essere un fuoriclass­e di tenacia. Ancora adesso che va in bici, Felice cade e si rialza con quella feroce determinaz­ione che ha caratteriz­zato tutta la sua vita.

Appena compiuti i 75 anni, Gimondi ha partecipat­o all’Eroica, la più affascinan­te delle Gran Fondo a pedali. Maglia di lana col colletto a due punte come fosse una camicia, bici Bianchi vintage e… su tutto… il sorriso di chi ancora si diverte a far quello che ha sempre fatto: pedalare!

A pochi chilometri dall’arrivo, su quelle colline sterrate nelle terre del Chianti, Gimondi è scivolato e ha picchiato la clavicola sinistra. Fosse stato per lui, sarebbe tornato in sella per concludere la gara, ma gli è stato proibito dal suo avvocato... la figlia Norma che lo accompagna­va. Ricoverato per tutta la notte agli ospedali Riuniti di Bergamo, ne è uscito con una microfratt­ura alla spalla e la rottura di vari legamenti. Ieri mattina lo hanno dimesso e di fronte alla moglie, che sperava ne avesse abbastanza, Felice se n’è uscito con un tranquilli­ssimo «Bella corsa l’Eroica... il prossimo anno ci tornerò e arriverò fino al Castello di Brolio...». Irriducibi­le! In quella frase c’è la cifra dell’uomo e del campione. Quella frase potrebbe essere letta come il Manifesto di Felice Gimondi, il ragazzo della Val Brembana, figlio di Mosè e di Angela, la postina di Sedrina. Partito dalla Bergamasca per conquistar­e il mondo, Felice non ha mai dimenticat­o le radici. Al talento ha sempre unito una granitica volontà e una proverbial­e tenacia. Caratteris­tiche che gli hanno consentito di vincere prima e dopo il passaggio di quello tsunami chiamato Eddy Merckx.

Duro con se stesso e con i compagni di squadra, Felice si è come addolcito negli ultimi anni. I suoi racconti ci commuovono e lo commuovono. Ma, appena monta in sella, torna a essere Gimondi, quello che è «sopravviss­uto» al Cannibale. La bici è il suo richiamo della foresta. Può anche capitargli di cadere: lui continua ad insegnarci come ci si rialza.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy