Legamento leso: Belotti k.o. un mese Playoff a rischio
1La diagnosi rincuora il Toro, che temeva la rottura, ma è grave in ottica azzurra. No a Balotelli e Zaza
«Lesione primo-secondo grado del legamento collaterale e capsulare mediale del ginocchio destro». L’esito degli esami svolti ieri a Roma da Belotti va considerato un bicchiere mezzo pieno per il Torino, quasi totalmente vuoto invece in ottica azzurra. Scongiurata la rottura dei legamenti, e qui tirano un piccolo sospiro di sollievo i granata, ma il guaio non è da poco e terrà fuori il 23enne bomber per almeno 30 giorni. La Nazionale rischia seriamente di perdere il suo centravanti titolare anche nel playoff mondiale in programma tra il 9 e il 14 novembre. Avanti con un «trattamento conservativo — si legge sul sito ufficiale del Toro —, la prognosi è attualmente stimabile in quattro settimane». Nella migliore delle ipotesi, il ragazzo potrebbe rientrare il 5 novembre a San Siro contro l’Inter, dopo aver saltato Crotone, Roma, Fiorentina e Cagliari. Ma qui siamo al momento nel campo dell’ottimismo puro, perché la sensazione è che tutto possa anche slittare a dopo la sosta per i playoff. Ventura trema e Mihajlovic starà già ragionando su come ammortizzare una simile assenza: probabile che là davanti si punti sull’intoccabile Ljajic a ridosso di Niang e Iago Falque, con il 20enne nigeriano Umar Sadiq prima alternativa.
BALO E ZAZA NO Torniamo però alla Nazionale: chiamato nel frattempo Roberto Inglese, 15 gol e 67 presenze in serie A con il Chievo. Ignorati invece Balotelli e Zaza. «Riguardo a Mario — spiega Ventura — ne abbiamo parlato in passato. La verifica non è se Balotelli fa gol, i problemi sono altri, è il “resto” di Balotelli, a 360 gradi. Ora la priorità è la qualificazione, non posso giocarmi il Mondiale in un certo modo, ho bisogno delle certezze. Zaza? E’ fuori da un bel po’, non ha mai fatto gli stage. In attesa di Belotti abbiamo pensato all’usato sicuro. In tre giorni, dovendo preparare due partite, non c’è tempo da perdere. Per Zaza non è una chiusura definitiva».
E A CENTROCAMPO... Belotti a parte, l’Italia fa intanto il pienone in infermeria: contro Macedonia e Albania fuori pure Verratti, De Rossi e Pellegrini. Centrocampo allora in totale emergenza. Con Marchisio e Montolivo sempre ai box, chiamati in corsa Barella, Gagliardini e Cristante (raggiunta quota di 53 convocati nella gestione Ventura). Sia chiaro, l’Italia è già praticamente seconda, ma 6 punti nelle prossime due gare sono fondamentali per il ranking e per mettersi quindi nelle condizioni migliori a livello di sorteggi playoff. Seccato dai tanti infortuni Ventura, proprio perché in questa tornata di gare avrebbe voluto prendere la giusta rincorsa verso la doppia sfida di novembre, cementando un gruppo di 16-18 «fedelissimi» su cui puntare a prescindere dalle indicazioni del campionato. Capitolo Verratti, problema muscolare agli adduttori: «La risonanza inviata al professor Castellacci da Parigi mostrava un edema vistoso», spiega Ventura. Pellegrini è out per un problema a un polpaccio, mentre De Rossi combatte da più di un anno con una cisti meniscale che deve gestire: il capitano giallorosso a San Siro ha giocato grazie a un’infiltrazione.