È caos Spagna Fischi e insulti per Piqué Stop Morata
Tanti infortuni per Lopetegui: Iniesta, Carvajal e l’ex Juve, out pure con la Roma
Dopo le lacrime, i fischi. I cori, gli insulti, la rabbia popolare. Domenica Gerard Piqué è andato a votare per il referendum sull’indipendenza catalana, senza dire pubblicamente qual è stata la sua preferenza, poi ha giocato contro il Las Palmas e infine è apparso davanti ai giornalisti senza riuscire a frenare la commozione che l’ha travolto mentre parlava dei fatti che avevano insanguinato la Catalogna.
CONTRO IL GOVERNO Ieri si è mosso verso Madrid e nel pomeriggio è arrivato a Las Rozas, sede del ritiro della nazionale. In viaggio Piqué ha avuto il tempo di fare un tweet contro Soraya Saenz de Santamaria, vicepresidente del governo che domenica aveva detto che gli agenti a Barcellona «Hanno attuato con professionalità e in modo proporzionale» alla situazione: Piqué ha aggiunto alle parole della ministra un video della polizia che sparava confermando la sua vis politica.Il c.t. Lopetegui la scorsa settimana aveva programmato per ieri un allenamento a porte aperte. Alla Roja piace farsi abbracciare dalla gente. Ieri però è stata un’altra cosa. La gente è arrivata presto, ha trovato il triplo degli steward rispetto al solito e persino 6 uomini della Guardia Civil. È apparso subito un signore attempato con un cartello scritto a mano: «Non voglio che te ne vada, voglio che ti caccino: fai vomitare». Gli agenti della Guardia Civil glielo hanno tolto. DISSENSO UNANIME Quando in campo è apparso il difensore del Barça il giudizio del pubblico, circa 1500 persone, è stato inappellabile: «Piqué cabrón lascia la nazionale», «Piqué cabrón la Spagna è la tua nazione» i cori più gettonati. E poi «Fuera!, Fuera!», fischi diffusi, «Piagnone! Moscio!». Insomma, corollario variegato per un dissenso quasi unanime sulle tribune madrilene. La gente ha inneggiato alla Guardia Civil, ha cantato il classico «Io sono spagnolo» e in positivo ha inneggiato a un solo giocatore: il madridista Isco. In tribuna è apparsa persino una bandiera Carlista, movimento di stampo tradizionalista ispirato dal Borbone Carlo Maria Isidoro. Roba di culto nell’ambito del fascismo spagnolo. Lopetegui ha resistito alla tentazione di sospendere l’allenamento ma l’ha accorciato al massimo: dopo 25’ i giocatori che avevano giocato domenica, quindi anche Piqué, se ne sono andati via.
TRE ASSENTI Fino a giovedì le sedute della Roja sono a porte chiuse, poi vedremo venerdì come reagirà il pubblico di Alicante in occasione di SpagnaAlbania. Per Lopetegui una grana in più dopo le rinunce in rapida serie di Iniesta, Morata (lesione di 2° grado al bicipite femorale della coscia sinistra, salterà pure Chelsea-Roma di Champions) e Carvajal, i primi due infortunati, il terzo bloccato da un virus abbastanza serio al pericardio, la membrana che circonda il cuore. Al loro posto il c.t. ha chiamato Odriozola, Jonathan Viera e Aduriz continuando a ignorare, inspiegabilmente, i Blues Fabregas e Alonso o i Reds Mata e Herrera.