La Gazzetta dello Sport

È caos Spagna Fischi e insulti per Piqué Stop Morata

Tanti infortuni per Lopetegui: Iniesta, Carvajal e l’ex Juve, out pure con la Roma

- Filippo Maria Ricci INVIATO A LAS ROZAS (SPA) @filippomri­cci

Dopo le lacrime, i fischi. I cori, gli insulti, la rabbia popolare. Domenica Gerard Piqué è andato a votare per il referendum sull’indipenden­za catalana, senza dire pubblicame­nte qual è stata la sua preferenza, poi ha giocato contro il Las Palmas e infine è apparso davanti ai giornalist­i senza riuscire a frenare la commozione che l’ha travolto mentre parlava dei fatti che avevano insanguina­to la Catalogna.

CONTRO IL GOVERNO Ieri si è mosso verso Madrid e nel pomeriggio è arrivato a Las Rozas, sede del ritiro della nazionale. In viaggio Piqué ha avuto il tempo di fare un tweet contro Soraya Saenz de Santamaria, vicepresid­ente del governo che domenica aveva detto che gli agenti a Barcellona «Hanno attuato con profession­alità e in modo proporzion­ale» alla situazione: Piqué ha aggiunto alle parole della ministra un video della polizia che sparava confermand­o la sua vis politica.Il c.t. Lopetegui la scorsa settimana aveva programmat­o per ieri un allenament­o a porte aperte. Alla Roja piace farsi abbracciar­e dalla gente. Ieri però è stata un’altra cosa. La gente è arrivata presto, ha trovato il triplo degli steward rispetto al solito e persino 6 uomini della Guardia Civil. È apparso subito un signore attempato con un cartello scritto a mano: «Non voglio che te ne vada, voglio che ti caccino: fai vomitare». Gli agenti della Guardia Civil glielo hanno tolto. DISSENSO UNANIME Quando in campo è apparso il difensore del Barça il giudizio del pubblico, circa 1500 persone, è stato inappellab­ile: «Piqué cabrón lascia la nazionale», «Piqué cabrón la Spagna è la tua nazione» i cori più gettonati. E poi «Fuera!, Fuera!», fischi diffusi, «Piagnone! Moscio!». Insomma, corollario variegato per un dissenso quasi unanime sulle tribune madrilene. La gente ha inneggiato alla Guardia Civil, ha cantato il classico «Io sono spagnolo» e in positivo ha inneggiato a un solo giocatore: il madridista Isco. In tribuna è apparsa persino una bandiera Carlista, movimento di stampo tradiziona­lista ispirato dal Borbone Carlo Maria Isidoro. Roba di culto nell’ambito del fascismo spagnolo. Lopetegui ha resistito alla tentazione di sospendere l’allenament­o ma l’ha accorciato al massimo: dopo 25’ i giocatori che avevano giocato domenica, quindi anche Piqué, se ne sono andati via.

TRE ASSENTI Fino a giovedì le sedute della Roja sono a porte chiuse, poi vedremo venerdì come reagirà il pubblico di Alicante in occasione di SpagnaAlba­nia. Per Lopetegui una grana in più dopo le rinunce in rapida serie di Iniesta, Morata (lesione di 2° grado al bicipite femorale della coscia sinistra, salterà pure Chelsea-Roma di Champions) e Carvajal, i primi due infortunat­i, il terzo bloccato da un virus abbastanza serio al pericardio, la membrana che circonda il cuore. Al loro posto il c.t. ha chiamato Odriozola, Jonathan Viera e Aduriz continuand­o a ignorare, inspiegabi­lmente, i Blues Fabregas e Alonso o i Reds Mata e Herrera.

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AP Gerard Piqué, 30 anni

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