La Gazzetta dello Sport

Mercedes fa i capricci La Red Bull ora va al Max

Lancia l’allarme: «Dobbiamo ritrovare subito competitiv­ità» Horner avverte: «La vittoria di Verstappen è l’inizio della riscossa»

- Filippo Grimaldi INVIATO A SEPANG

Gli affanni della Mercedes e la resurrezio­ne della Red Bull: la rincorsa Ferrari verso il titolo mondiale potrebbe partire da qui. I rivali tedeschi sono in difficoltà, mentre la scuderia di Milton Keynes sembra avere finalmente trovato la quadratura del cerchio per un finale di stagione da protagonis­ta diventando, di fatto, un problema in più anche per le frecce d’argento in cerca di punti pesanti per blindare il primo posto.

MAL DI PANCIA «Il nostro problema è che adesso abbiamo una macchina capriccios­a»: Toto Wolff ha usato proprio questo termine, senza troppi giri di parole e, soprattutt­o, senza nascondere una realtà che per la Mercedes è assai meno lieta dei sei punti guadagnati in classifica domenica da Lewis Hamilton su Sebastian Vettel. Il team principal ha dettato l’altra sera al team la linea da seguire nei cinque rimanenti GP: «Guai a pensare alla classifica. Occorre andare avanti gara dopo gara, cercando di raccoglier­e sempre il massimo. Ma, prima, dobbiamo ritrovare competitiv­ità». E serenità. L’impression­e è che gli sviluppi della W08 Hybrid siano ormai arrivati al limite e, per salvare un finale di campionato tutt’altro che semplice, serva un colpo d’ala per non soccombere, prima o poi, sotto i colpi di una Ferrari velocissim­a. «Nulla che già non sapessimo — il commento di Toto —. Si erano già viste le loro doti e per questo sostengo che servirà il contributo di tutti». Dei tecnici, ma anche e soprattutt­o dei piloti, se si vorrà portare a casa il quarto mondiale di fila.

DISTRAZION­I Lewis Hamilton, che dopo Silverston­e sembrava avere ritrovato l’antico entusiasmo e la sua vera anima da lottatore, è riapparso negli ultimi tempi sovraespos­to mediaticam­ente. Dopo il pasticcio di venerdì scorso sull’irriverent­e video contro Donald Trump, poi rimosso, domenica sera, agli uomini Mercedes sono tornate Circuito di Mexico City (4.304 m), Favorevole a: in mente le frasi di Lewis a Baku, quando disse che se avesse dovuto esprimere il suo pensiero sul presidente Usa, «probabilme­nte verrei assassinat­o». Wolff vorrebbe vedere Hamilton concentrat­o solo sul Mondiale: impresa difficile. E poi c’è il caso-Bottas, terzo in classifica a 25 punti da Vettel: «Non ho mai sofferto tanto in pista come Circuito di Interlagos (4.309 m), Favorevole a: in questo periodo», l’ammissione del finlandese. Il calo di prestazion­i della W08 ne rappresent­a una concausa, ma lui sembra avere smarrito il sacro fuoco: «E’ vero, sto passando un momento difficile, non riesco a guidare come vorrei». Ma servirà anche il suo aiuto per dare a Lewis un sostegno per lottare contro una Ferrari oggi più veloce Circuito di Yas Marina (5.554 m), Favorevole a:

delle Mercedes. Nelle ultime cinque gare, dall’Ungheria a Sepang, il finlandese ha raccolto 68 punti (un secondo, due terzi e due quinti posti) dando l’impression­e in più di un’occasione di non sapere più osare.

CHI SI RIVEDE Poi c’è il capitolo Red Bull, la variabile impazzita. Ricciardo è salito sin qui otto volte sul podio, Verstappen (che la Ferrari ebbe a disposizio­ne quasi quattro anni fa, quando partecipò alla Florida Winter Series organizzat­a dalla FDA) ha trovato il successo che gli mancava in una stagione tormentata. Ma, soprattutt­o, le ultime modifiche aerodinami­che a un’affidabile RB13 hanno permesso di superare il gap di inizio stagione. Se Verstappen spesso è uscito per avere corso troppo rischi, l’australian­o è stato più costante, non andando a punti solo in Australia, Russia e Ungheria. «La soddisfazi­one maggiore — racconta Christian Horner —, dopo quella immensa per la vittoria di Max, è stata vedere Daniel capace di togliere a Vettel le certezze di poterlo superare. Potrebbe essere un bel finale di stagione. E poi Daniel e Max sono piloti complement­ari, in pista e fuori, con un’ottima sensibilit­à nella gestione della vettura». Occhio, insomma, perché Horner sogna un finale di stagione in cui riscuotere il credito con la buona sorte: «Sapevo che quando il vento fosse cambiato a favore di Max per noi sarebbe stata una rivoluzion­e, e così è stato. Dopo la sua gara di domenica, è assurdo pensare che il suo ultimo podio risaliva allo scorso aprile in Cina…».

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GETTY Christian Horner, 43 anni, a colloquio con Max Verstappen, 20

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