Douglas-Bentancur Allegri chiede il salto di qualità
Solo un tiro ogni 98’: Allegri vuole che sia più cattivo Il «rivale» Bernardeschi, per esempio, ci prova ogni 17’
Dall’altra parte del mondo si è ritrovato allegramente il Brasile, di nuovo dominatore del Sud America e con in tasca un biglietto mondiale. Da queste parti è rimasto a studiare Douglas Costa: nel complesso, fa parte della compagnia di Tite, ma non è stato convocato in questo giro verdeoro. Vorrebbe tanto salire sull’aereo per la Russia, ma prima deve trovare un giusto equilibrio bianconero. In questa nuova vita torinese, l’esterno brasiliano ha alternato luci e ombre, e per iniziare a sgommare con più continuità sarà necessaria una certa applicazione: c’è ancora tanto da imparare da Massimiliano Allegri che per ora ha scelto la conservazione ed è rimasto fedele ai riccioli di Cuadrado.
DI PIÙ «Il miglior amico dei centravanti», come da biglietto da visita. Costa si è presentato così dopo la lunga trattativa estiva tra Piemonte e Baviera (prestito oneroso a 6 e diritto di riscatto a 40 milioni): un modo per iniziare a ingolosire Higuain e per rivendicare l’attitudine innata a rovesciare cross per le punte. Ma serve pure altro: Allegri gli chiede un po’ di sano egoismo. Insomma, strappi nell’uno contro uno e tiri in porta: «Deve essere più decisivo: è straordinario e deve chiedere di più a se stesso nel saltare l’uomo, nel fare gol», ha detto Max qualche giorno fa. L’inserimento del brasiliano è una delle sfide della stagione per il tecnico, abile a dosare i nuovi arrivati con molta prudenza e consapevole delle normali difficoltà di adattamento. Costa viene da tutt’altro calcio e per indole cede spesso all’anarchia, alla frenesia: in Italia ha trovato spazi intasati, tendenza al raddoppio, diversi tempi di gioco. Non bastasse, in questo modulo deve spesso e volentieri correre all’indietro, inseguire l’avversario, soccorrere il terzino. Un insieme di cose da mandare presto a memoria per scalare la gerarchia, visto anche lo scalpitare di Bernardeschi.
L’ESPLOSIONE C’è da sintonizzare la connessione con i compagni, ma bisogna osare di più col mancino, anche se il gol non è certo la specialità della casa: nonostante spesso abbia tagliato da sinistra, il brasiliano ha tirato appena 4 volte. E preso la porta in due sole occasioni. A fare i conti, calcia a rete una volta ogni 98 minuti, molto meno degli altri che insidiano il posto. Cuadrado, ad esempio, spara ogni 58’, mentre Berna è più esuberante e non rinuncia quasi mai alla tentazione (un tiro ogni 17’). Al di della fascia che sceglierà di volta in volta per lui Allegri, alla Juve sono convinti che l’esplosione sia solo questione di tempo: quando finirà l’apprendistato, Douglas tornerà a imperversare. E a tirare.
DEVE ESSERE PIÙ DECISIVO, NEL SALTARE L’UOMO E NEL FARE GOL MAX ALLEGRI SU COSTA