La Gazzetta dello Sport

Piqué e Ramos, che tensione

Il c.t. Lopetegui media, ma nella Roja c’è inquietudi­ne

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID @filippomri­cci

Uno twitta attaccando la vicepresid­ente del governo, l’altro rivendican­do i concetti di patria, nazione e corona. Dopodomani saranno una a fianco all’altro, entrambi con la maglia della nazionale a difendere la porta della Spagna. Gerard Piqué e Sergio Ramos, da sempre su galassie molto lontane collegate in questi anni solo dall’unificante buon senso di Vicente Del Bosque, oggi sono separati in casa. Tocca a Julen Lopetegui, giovane basco senza grandi esperienze di spogliatoi­o, farsi carico della risoluzion­e di questa crisi profonda che è lo specchio del disastro dei rapporti in cui si trova la Spagna attuale, spaccata tra il governo centrale madrileno e il Govern catalano, con l’odio che al momento resta l’unico motore di questa storia.

BOTTA E RISPOSTA

Ieri Lopetegui ha parlato da solo con Piqué, poi ha convocato tutta la squadra. Nel mentre Ramos postava ai suo milioni di follower un collage di due sue foto mentre festeggia reti col Madrid e con la nazionale appoggiate su una cartina della Spagna coi colori della bandiera e una corona: «Capitan Sergio Ramos» le uniche parole. La scorsa settimana quando Piqué aveva twittato il suo #Votarem, il messaggio a favore del voto nel referendum catalano (illegale per Madrid), Ramos aveva subito risposto facendogli presente che così facendo non migliorava la sua già delicata posizione di fronte ai tifosi della Roja, che lo fischiano già da un paio d’anni.

ANIMI RASSERENAT­I

Ieri Lopetegui e i giocatori si sono riuniti per affrontare il caso Piqué.

Marca sul proprio sito ha parlato di «Gabinetto di crisi» facendo temere ciò che As aveva scritto sul giornale di ieri, che si potesse cioè arrivare a una soluzione drastica con l’addio di Piqué. Per quanto ne sappiamo, però, Gerard non aveva alcuna intenzione di mollare ritiro e nazionale, e grazie al lavoro diplomatic­o di Lopetegui gli animi alla fine della riunione sono parsi rasserenat­i.

POCHI LEADER

I contorni sembrano quelli di una pace armata, e c’è da vedere come reagirà la gente di Alicante: secondo la tv Cuatro nella capitale della Costa Blanca si sta preparando una sonora contestazi­one a Piqué nel minuto 12 della partita con l’Albania. Non esattament­e il clima ideale per una gara in cui in ballo c’è il Mondiale. Christian Panucci prenderà nota e proverà ad approfitta­rne. Lopetegui invece è preoccupat­o e indaffarat­o. Deve tenere unito il gruppo e tranquilli­zzare gli animi dei tanti ragazzi che sono oggi a Las Rozas: questa è una nazionale giovane, senza grandi leader. Da tempo mancano Xavi, Xabi Alonso, Casillas, Fabregas, Torres… Stavolta non c’è nemmeno Iniesta, manchego ma catalano d’adozione, grande collante fra le due anime della nazionale. I galli sono Piqué e Ramos, con Busquets che pesa in maniera silenziosa, come il timido David Silva.

LAMENTI DIFFUSI

La Roja negli ultimi 10 anni ha fatto più di qualsiasi politico e governo per l’unità nazionale. Oggi quella stessa unione è sotto pesante attacco e se Piqué dovesse abbandonar­e la nazionale, magari seguito dai catalani Busquets e Jordi Alba, il danno collateral­e per la società spagnola sarebbe incalcolab­ile. «Non siamo qui per parlare di politica», diceva ieri Thiago Alcantara, brasiliano cresciuto tra Galizia e Catalogna, con un fratello (Rafinha) in quella brasiliana. Un arcobaleno oscurato da questo scontro fratricida che sta travolgend­o la Spagna. «Siamo stanchi di parlare sempre delle stesse cose» si lamentava Koke in una conferenza stampa brevissima, tesa e dominata dal caso Piqué. Jordi Alba: «Questa situazione è scomoda per Piqué come per tutti noi». Nacho: «È una situazione complicata». Odriozola: «È una situazione difficile per tutti. Gli insulti sono sempre fuori luogo e vanno condannati», in riferiment­o al variegato panorama di ingiurie rivolte a Piqué nell’allenament­o di lunedì.

PIQUÉ RESTA

«Non siamo mica stupidi: è chiaro che si è generato un ambiente sgradevole. Ma chi insulta Piqué non offre la sua opinione, si comporta in maniera pessima. Bisogna essere conciliant­i e far abbassare i toni» ha detto Lopetegui che poi via Twitter ha chiesto l’appoggio della gente di Alicante. Le ultime parole le lasciamo a Juan Luis Larrea, presidente federale: «Il gruppo è unito e Piqué non se ne andrà dalla nazionale». La Spagna ancora in grado di ragionare spera che abbia ragione.

CLIMA SGRADEVOLE CHI INSULTA PIQUÉ SI COMPORTA IN MODO PESSIMO JULEN LOPETEGUI C.T. DELLA SPAGNA

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 ?? EPA ?? Il catalano Gerard Piqué, 30 anni e 89 presenze con la Spagna, all’arrivo nel ritiro di Las Rozas
EPA Il catalano Gerard Piqué, 30 anni e 89 presenze con la Spagna, all’arrivo nel ritiro di Las Rozas
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REUTERS Tifoso spagnolo contesta Piqué all’allenament­o della Spagna
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CAPITANO E UNIONISTA L’eloquente post di Sergio Ramos ieri su Instagram

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