Laboratorio Roma Sta per arrivare il tempo di Schick
C’è Nainggolan, c’è anche Strootman anche se poi bisognerà capire se raggiungerà l’Olanda o meno in base agli esami di oggi. E, tra qualche giorno, ci sarà anche De Rossi, appena sfiammato il ginocchio destro. Ma, soprattutto, ci sarà Patrik Schick, che dall’inizio della prossima settimana tornerà ad aggregarsi al gruppo. E lui non vede l’ora, visto che a star fuori soffre così tanto da non riuscire neanche a vedere le partite (è successo con Benevento e Milan, con i suoi compagni in campo e lui in giro per distrarsi piuttosto che davanti alla tv). Con lui Di Francesco può anche studiare soluzioni alternative, per cercare di metterlo il più a suo agio possibile. Insomma, il laboratorio giallorosso è pronto. Alla faccia del (presunto) integralismo di Di Francesco, di fatto già crollato da quanto visto in campo in questi primi due mesi di partite (il tecnico ha difeso a tre e a quattro ed al classico 43-3 ha alternato anche il 4-23-1, il 4-1-4-1 ed il 3-5-1-1).
LA BASE Chiaro che per inserire l’attaccante ceco la traccia continuerà ad essere il 4-3-3. «Lo sto facendo esercitare da prima punta e da esterno – disse il tecnico prima dell’infortunio riportato dall’attaccante con il Verona –. Ha qualità e caratteristiche particolari che possono fargli modificare il suo modo di giocare. E comunque, partendo da destra, gli ho visto fare sempre ottime cose». E allora Schick partirà da lì, da destra, anche se rispetto all’altro esterno (Perotti o El Shaarawy) dovrebbe giocare più dentro il campo, più vicino a Dzeko, anche per liberare maggiormente la fascia destra e dare spazio alle sovrapposizioni di Florenzi (o della mezzala). Insomma, un esterno vero, anche se con funzioni diverse da quelle classiche del 4-3-3 difranceschiano.
LE ALTERNATIVE Altrimenti si lavorerà su altre soluzioni. Come il 4-3-1-2, ad esempio, che porta Schick a tutti gli effetti al fianco di Dzeko, con Nainggolan