Gran tifo e sfottò Voltini infuocato come nel marzo ’75
Il cronista della Gazzetta che seguì l’ultimo derby stasera torna nello stadio di Crema
Stasera la tribuna dello stadio Voltini si trasformerà in una macchina del tempo. In campo Crema e Pergolettese daranno di nuovo vita al derby dopo 42 anni e mezzo. In tribuna tanti coi capelli bianchi finiranno per forza a ricordare episodi di gioventù. O magari godranno nel raccontarlo ai nipoti. Anche chi scrive, se perdonate l’autocitazione, si siederà nel vecchio stadio e ricorderà l’ultima stracittadina che aveva seguito da giovane cronista neoassunto. Uno dei primi servizi da inviato, quando allontanarsi dalla redazione di 40 chilometri appariva come un traguardo ambito.
L’ANTICA VIGILIA Per la vigilia avevo scelto il Bar Commercio in piazza Duomo. Oggi ha cambiato nome e, soprattutto, non è più il covo dei tifosi di tutte e due le sponde: Cannibali (quelli del Pergo) e Cremini (gli avversari), ma all’epoca, a dire il vero, i bianconeri erano definiti «I ripescati». Nel 1968 il Crema era riapprodato alla serie D proprio in virtù di un ripescaggio dalla Promozione, così i tifosi della Pergolettese avevano appeso al balcone del loro caffè un bilancino da pesca con un fiocco bianconero e un cartello «I ripescati». Era il clima che si respirava in quella vigilia di decenni fa.
IL DOSSENA Oggi la voglia di prendersi in giro è ancora uguale, ma il bello è che ogni anno i tifosi delle due parti sono uno accanto all’altro per organizzare il trofeo Angelo Dossena, un importante torneo internazionale riservato alle squadre Primavera, fiore all’occhiello dello sport locale. Ad Angelo Sacchi o Alvaro Stella, a Silvana Farea o Francesco Pavesi e Roby Rabbaglio, nessuno chiede se sono Cremini o Cannibali: qui si fa gioco di squadra. Ma stasera sarà divertente vederli nel loro ruolo di tifosi ordinari, circondati da tanti spettatori pronti a punzecchiarsi con allegria.