La Gazzetta dello Sport

Inter prigionier­a del fair play Uefa A gennaio mercato autofinanz­iato

Può investire ma non ancora sugli acquisti, almeno fino a giugno: servono cessioni di peso

- Mirko Graziano Marco Iaria MILANO

Il 18 ottobre si aprirà il diciannove­simo congresso del Partito comunista cinese che, fra le altre cose, detterà le linee guida sul fronte degli investimen­ti all’estero per quanto riguarda il calcio. Suning avrebbe comunque già incassato la garanzia di non essere nella «black-list» delle aziende che dovranno continuare a congelare gli investimen­ti all’estero su sport ed entertainm­ent. Una buona notizia quindi per il pianeta Inter, soprattutt­o a lunga scadenza però, perché nell’immediato cambierà poco per quanto riguarda il mercato. Con l’appoggio del Governo, Suning può infatti ragionare e investire concretame­nte su strutture e infrastrut­ture, sui progetti relativi allo stadio e a un nuovo centro sportivo per il settore giovanile con la prospettiv­a poi, nel caso venisse nel tempo individuat­o uno spazio adeguato, di creare una cittadella dello sport stile Real Madrid. L’Inter resta invece a prescinder­e prigionier­a del fair play finanziari­o Uefa, paletti rigidi che anche in questa stagione 2017-2018 impongono il pareggio di bilancio, ovvero un equilibrio fra entrate e uscite (nelle quali non vengono appunto computate le spese virtuose sopra citate) che inevitabil­mente si riflette sul mercato. Da non dimenticar­e che in estate sono stati fatti investimen­ti di un certo peso: a parte il complesso affare Skriniar, sono arrivati per esempio Vecino e Dalbert, oltre 50 milioni in due. AUTOFINANZ­IAMENTO Insomma, in linea di massima a gennaio si andrà avanti con l’autofinanz­iamento: si investe ciò che si incassa, magari con un bonus di 5-6 milioni, utili per agganciare qualche talento con la formula del prestito molto oneroso e diritto di riscatto non obbligator­io. Di certo, in assenza di cessioni importanti, continuerà a essere durissimo il compito di Sabatini e Ausilio, che non hanno fra l’altro mai smesso di scandaglia­re il mercato dei difensori centrali e dei centrocamp­isti di gamba, le due grandi lacune nella rosa di Spalletti. Per quanto riguarda il centrocamp­ista, gli uomini mercato nerazzurri possono sempre pescare dallo Jiangsu Suning, club «fratello», Zhang Jindong, numero uno di Suning e proprietar­io dell’Inter da giugno 2016 Walter Sabatini, 62 anni, coordinato­re dell’area tecnica di Suning Sports Group Piero Ausilio, 45 anni, d.s. Inter

e infatti ci sarebbe già un accordo di massima per il prestito di Ramires Santos do Nascimento. Parliamo però di un 30enne che da due stagioni gioca nella Chinese Super League. Operazione low cost, l’ideale in regime di fair play finanziari­o, non c’è che dire, ma prima di «accontenta­rsi» Sabatini e Ausilio proveranno fino in fondo altre strade, alla ricerca di soluzioni tecnicamen­te migliori, anche dal punto di vista delle prospettiv­e. C’è ancora molto tempo prima dell’apertura del mercato invernale, e l’occasione che non ti aspetti può essere dietro l’angolo, magari proprio in prestito. Certo, non è una situazione esaltante per il popolo nerazzurro, ma le attuali difficoltà di bilancio portano la firma della gestione Thohir. Serve un pizzico di pazienza allora, Suning sta dimostrand­o coi fatti di voler investire sull’Inter: stadio, Pinetina sempre più moderna, nuovo centro sportivo per i giovani e il progetto «Inter Media House» costituisc­ono le fondamenta di un grande club pronto ai fuochi d’artificio anche sul mercato, una volta libero dai lacci del fair play finanziari­o.

I milioni investiti finora da Suning nell’Inter tra aumento di capitale, prestiti e versamenti, dal momento del suo arrivo in Italia, nel giugno del 2016

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