Lewis punge la rossa «L’affidabilità conta e noi siamo i leader»
«Dopo la Malesia non volevo proprio lasciare a Verstappen anche questa gara». Wolff spegne l’allarme sulle vibrazioni
Fosse un giocatore di basket Nba o di football Nfl, Hamilton aspetterebbe solo la consegna dell’anello, il simbolo per eccellenza dello sport made in Usa che lui conosce bene per aver anche assistito al 50O Super Bowl, a Santa Clara. Ebbene, nella premiazione del GP di Suzuka, Lewis l’anello lo ha provato. Era quello dei vincitori della 500 Miglia che Takuma Sato, moderatore del cerimoniale, gli ha passato dopo che lo sguardo rapace di Lewis lo aveva notato al dito del giapponese. «Mi piace, posso? Devo solo vedere se un giorno vale la pena di andare e farla, la 500 Miglia». Indianapolis per ora può aspettare, la gloria no. Con il successo giapponese, il 61O in carriera e 8O stagionale, Hamilton vede infatti il traguardo. C’è un poker iridato sul tavolo e potrebbe far suo il piatto già ad Austin, fra due settimane, terra guarda caso del Texas Hold’em.
AFFIDABILITA’ CHIAVE «Potevo solo sognare di trovarmi con un vantaggio simile — dice Lewis —. La Ferrari ci ha sfidato duramente per tutto l’anno e io devo solo ringraziare tutta la mia squadra: ho sempre estratto il meglio dalla mia monoposto, ma è grazie al meticoloso lavoro sull’affidabilità che noi siamo arrivati a questi risultati. Ero eccitato all’idea di una bella battaglia con Seb, ma lui è stato molto sfortunato. L’affidabilità oggi in F.1 è tantissimo, questione di sopravvivenza, ma la Mercedes in questo campo è leader». Affidabilità, appunto, la chiave: chiedere per conferma alla Ferrari…
MAX TROPPO GIOVANE In gara