La Gazzetta dello Sport

In Albania per salvare faccia e testa (di serie...)

La scossa Buffon: «Sveglia ragazzi!». Se battiamo la nazionale di Panucci siamo certi della 1a fascia ai playoff E Sheva può eliminare la Croazia

- ELEFANTE, LICARI, VERNAZZA

Vogliamoci bene e lavoriamo uniti per andare al Mondiale di Russia. La vigilia di Albania-Italia è trascorsa all’insegna della serenità. Tutti uniti per il bene della Nazionale e polvere sotto il tappeto, i conti casomai si regolerann­o più avanti. Oggi come oggi bisogna fare blocco per andare ai playoff da teste di serie e pescare un avversario morbido. Un passo alla volta.

IL CASO «SISTEMA» Gigi Buffon ha smentito il retroscena uscito sulla Gazzetta di ieri: i senatori azzurri che sarebbero scontenti della girandola di sistemi di gioco e che premerebbe­ro per il ritorno al caro vecchio 3-5-2. «È bello chiarire certi messaggi che passano – ha detto il capitano - e che però sono privi di fondamento». Registriam­o la rettifica di Buffon, ma, in base a nostre fonti, confermiam­o quanto scritto sulle perplessit­à di alcuni giocatori in fatto di tattica. «Non c’è nessuna fronda nei confronti del commissari­o tecnico», ha aggiunto il portiere azzurro a Sky, ma noi di fronda non abbiamo mai parlato né abbiamo scritto che si sia discusso della questione nell’assemblea degli azzurri sabato in hotel a Torino, con Ventura e lo staff informati della riunione e però lasciati fuori dalla sala. Il caso «sistema di gioco» si trascina da tempo, è esploso nelle ore successive alla batosta contro la Spagna ed è riemerso dopo il pari con la Macedonia. È il legittimo tentativo dei pezzi grossi dello spogliatoi­o di persuadere Ventura a mettere in sicurezza la squadra col 3-5-2 della solidità, in vista dello snodo cruciale per Russia 2018, il playoff di novembre. Nessun complotto o colpo di Stato.

LA RIUNIONE Buffon ha spiegato il senso dell’assemblea dell’altro ieri: «Quando arrivano certi momenti, si cerca di affrontarl­i con tutto il gruppo, in modo che ne esca qualcosa che possa ricondurci sulla via maestra e che possa essere foriero di risultati importanti. Ci siamo riuniti alla luce del sole, con il consenso dell’allenatore

e del suo staff, per cui non c’era nulla da nascondere. Volevamo scuoterci tra noi ed essere di sostegno all’allenatore in campo e fuori. Volevamo fare chiarezza. Scrivendo cose non veritiere si forniscono degli alibi ai giocatori: è l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno». E poi: «Contro l’Albania dovremo cominciare a vedere delle risposte. Mi auguro che si possa ritrovare una squadra con un’identità spiccata e con l’animo giusto, sia oggi sia nei prossimi impegni (i playoff, ndr), quando ci sarà da essere squadra con la esse maiuscola». E ancora: «Ognuno si deve prendere le responsabi­lità del caso, ciascuno deve riuscire a mettere in campo il meglio che ha, perché ce n’è bisogno. Sono ottimista, tra noi le cose vanno bene. Avverto segnali confortant­i, sento la voglia di ritrovare compattezz­a e capacità di stupire. Se ci riusciremo, saremo una buona squadra».

ROMANTICIS­MO E RICORDI

L’Olanda è quasi fuori dal Mondiale, l’Argentina rischia una clamorosa esclusione, l’Italia idem. A Buffon è arrivata una domanda insidiosa: giusto così oppure bisognereb­be tutelare di più le grandi nazionali? Buffon ha preso fiato e ha risposto con abilità: «Ho due pensieri contrastan­ti, ma col comune denominato­re del romanticis­mo. Immaginare un Mondiale senza Olanda, senza Argentina e fermiamoci qua (risata scaramanti­ca, ndr) è qualcosa che rattrister­ebbe gli appassiona­ti di pallone. Vero però che è ugualmente romantico che una nazionale con una storia non molto blasonata riesca lo stesso a conquistar­si la qualificaz­ione alla Coppa del Mondo». Buffon è alla sua seconda volta in Albania: «La prima nel 1995, per un Teuta DurazzoPar­ma (sedicesimi di Coppa delle Coppe, 2-0 per i gialloblu con doppietta di Zola, ndr). Mi ha fatto piacere ritrovare un’Albania in ottimo stato. Vedo un Paese in evoluzione, con addosso la positività di chi vuole raggiunger­e obiettivi importanti, non soltanto nel calcio». Lo stadio Loro Boriçi di Scutari, dove si giocherà stasera, ne è un esempio: è stato ristruttur­ato e ammodernat­o nel 2015 e oggi fa invidia a tanti scalcinati impianti della nostra Serie A.

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GETTY GIGI BUFFON, 39 anni, gioca nella Juventus dal 2001 e in Nazionale maggiore dal 1997

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