PERUGIA, IL 1° TRIONFO NEL SEGNO DI ZAYTSEV
De Cecco guida la squadra in una finale perfetta contro Civitanova. Bernardi: «Cambia la fiducia»
PASINI
Alexandar Atanasijevic si mette a duettare con la curva, microfono in mano come una rockstar. La festa può cominciare. Il palco delle premiazioni è sulla perpendicolare dei gonfaloni che raccontano le vittorie della Lube Civitanova: 18 una in fila all’altra. Un contrasto netto con questo che è il primo trionfo di Perugia (in Italia). Una vittoria attesa, cercata, sospirata: vista sfuggire una, due mille volte in finali precedenti. Questa volta invece - molto prima che Aaron Russell mettesse a terra la palla decisiva si capiva che a comandare - per tutta la partita - è stata la squadra di Lorenzo Bernardi (sarà un caso, ma questo è il suo primo successo con un club italiano...).
BALLO Si capisce allora la grande festa dei tifosi, della società a cominciare dallo scatenato presidente Gino Sirci (molto più sobrio nell’abbigliamento rispetto al solito, forse se l’aspettava...) e della compenetrazione autentica di gioia fra la folla di oltre 650 tifosi arrivati da Perugia e i giocatori della Sir Safety. Balli e cori liberatori e una pioggia di champagne ancora non a caso propiziata da Ivan Zaytsev. Uno dei più attesi: non ha giocato la sua migliore partita della carriera, anzi, ma ha giocato come “deve” per la squadra. Ha subito in attacco, ma si è saputo sacrificare andando a prendere in capo al mondo la difesa decisiva, prima del famoso attacco di Russell. E anche in battuta la sua mano pensate è caduta con un maglio sulla ricezione di Civitanova. Che ha provato a rialzarsi nel secondo e nel quarto set, prima di crollare sotto i colpi sempre più costanti dei perugini. Senza dimenticare che il muro alla fine ha fatto la differenza: 14 per la Sir, solo 5 per la Lube. E quando è contato veramente (terzo e quarto set) Perugia ha saputo contenere gli errori (appena 8) come aveva chiesto Bernardi ai suoi-
LUCE C’era una luce diversa negli occhi di De Cecco e compagni questa volta, come se qualcosa fosse sul punto di cambiare. E proprio Luciano è stato uno dei grandi protagonisti della vittoria, con la sua distribuzione illuminata, andando a cercare prima i martelli e poi i centrali, portando lo scompiglio nella difesa Lube. Ma mai vittoria è stata più corale: basterebbe ricordare i 6 muri 6 di Marko Podrascanin e l’82% in attacco di Simone Anzani. La partita di Max Colaci che si fa tutta la premiazione con il figlioletto in braccio, anche lui grande protagonista dietro le linee di questa vittoria. Più appariscente la serata di Atanasijevic, che stavolta è arrivato fino in fondo con una partita stellare, cambiando la traiettoria d’attacco per evitare il muro di Civitanova. E poi Aaron Russell che è stato votato come Mvp e che Perugia non ha avuto nella parte finale della stagione scorsa. Come dice qualcuno la differenza è più del doppio. «Ma sono molto orgoglioso che nessuno della società si sia mai lamentato della sua assenza l’anno passato adesso posso dire che la sua assenza si è sentita. E sono troppo contento di come ha giocato stasera», dice un emozionato Lorenzo Bernardi mentre si fa una foto con una giovane tifosa e la moglie Rossana. Il palazzetto è ormai sgombro: Civitanova ha pagato a caro prezzo tutti gli intoppi fisici che l’hanno penalizzata nell’ultimo periodo. Perugia ha saputo esaltare la sua fame di vittoria. «Non so se cambia qualcosa nella stagione – aggiunge Bernardi -. Di certo cambia nella nostra consapevolezza». Il campionato ringrazia...