Stelle mondiali o stelle cadenti? Ansia Messi-CR7
Ronaldo e Messi ancora in bilico: l’ultima conquista sarà la sfida russa
Argentina all’ultima spiaggia, deve battere l’Ecuador. Il Portogallo contro la Svizzera per evitare lo spareggio
Sempre insieme. Sempre li a inseguirsi, a far vedere al mondo chi segna di più, chi vince di più, chi ha più sponsor, chi guadagna di più, primo e terzo nella classifica degli atleti più pagati del mondo stilata da Forbes. Oggi però il destino che unisce Cristiano Ronaldo e Leo Messi è diverso. È una sottile linea rossa che separa i vincitori degli ultimi 9 Palloni d’oro, 5 a 4 per Messi con quasi certo pareggio di Ronaldo a fine anno, dal Mondiale. Per Leo una partita delicatissima ai 2850 metri di Quito in Ecuador con concrete possibilità di restare senza «mundial» . Per Cristiano una sfida con la Svizzera a Lisbona che porta con sé il salvagente del playoff: se il Portogallo non vince stasera, avrà comunque altre due partite per andare in Russia.
SOTTO ACCUSA Messi è disperato. Da anni in Argentina gli rimproverano di non giocare allo stesso stratosferico livello mostrato nell’ultimo decennio abbondante in Catalogna col Barça. Anche se ha portato l’Argentina alla finale mondiale e a due finali di Coppa America negli ultimi tre anni: tre sconfitte accompagnate da quel soffocante paragone con Maradona. E il rimprovero di non essere cresciuto come «futbolista de potrero», il calcio di strada venerato in Argentina ma sull’erba sintetica della Masia del Barça. Di avere un legame col Paese annacquato dall’emigrazione. Come se fosse colpa sua. Leo incassa ma non digerisce bene.
AMORE A METÀ Da tempo si è stancato di sentire sempre le stesse considerazioni, le stesse parole, gli stessi paragoni con un Maradona che pur dovendosi piegare in alcune occasioni al suo incredibile talento non è mai riuscito ad amarlo fino in fondo, ad abbracciarlo con passione sincera e libera da gelosie, sempre frenato dal timore che l’Argentina tutta si possa innamorare di un altro calciatore piccolo e mancino e arretrare anche di un solo passo nell’adorazione del Diego. La psicologia che accompagna la relazione di Leo con l’Albiceleste è attorcigliata come il suo stomaco quando gli vengono i conati di vomito: quindici mesi fa annunciò l’addio alla nazionale, deluso dalla nuova sconfitta nella finale di Coppa America. In primavera gli insulti al guardalinee che sono sembrati un suicidio sportivo, poi evitato dalla riduzione della squalifica.
L’Argentina di Leo è all’ultima spiaggia: deve battere l’Ecuador. Il Portogallo si gioca il primo posto con la Svizzera, altrimenti sarà spareggio
LA DIFFERENZA Nel 2017 Messi ha segnato 45 gol in 42 partite col Barça e appena uno, su rigore, in 5 con l’Argentina. Che in 17 gare di qualificazione mondiale ha fatto appena 16 gol, meglio solo della Bolivia (14) tra le dieci nazionali sudamericane. E questo nonostante la presenza di Dybala, Icardi, Higuain e Aguero, oltre a Leo. Ronaldo col Madrid, nell’anno solare, ha 31 reti in 34 partite ma anche 11 in 10 col Portogallo, l’ultima decisiva per tenere viva la fiammella dei playoff sabato scorso contro Andorra, quando CR7 è dovuto entrare per schiacciare il piccolo rivale sin li imperforabile per i compagni.
EROE NAZIONALE La relazione tra Ronaldo e la sua nazionale è decisamente più semplice rispetto a quella di Messi: Cristiano ha perso una finale di un Europeo in casa, è vero, ma era ancora un ragazzino e lo scorso anno ha dato una bella mano al Portogallo per conquistare il suo primo grande trofeo. CR7 è un eroe nazionale, simbolo di un Paese che di recente non ha avuto molto da festeggiare, calcio ed Eurovision a parte.
ULTIMA CHANCE Sembra impensabile poter pensare a un Mondiale senza Messi e Ronaldo, anche perché in Qatar (o dove si giocherà nel 2022) il primo avrà 35 anni e il secondo addirittura 37. Diciamo che quella russa è l’ultima grande possibilità per i due mostri del calcio mondiale del XXI secolo di alzare la Coppa del mondo. E vincere un altro Pallone d’oro, quello del 6 a 5.